DECIO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)

DECIO (Gaius Messius Traianus Decius)

F. Panvini Rosati*

Imperatore romano. Nacque nella Pannonia, a Budalia presso Sirmium. Incerto l'anno della nascita, ma si può collocare tra il 190 e il 200 d. C.. Era prefetto nella città, quando nel 248 fu incaricato dall'imperatore Filippo di ristabilire l'ordine nelle province danubiane invase dai Goti e turbate da rivolte militari. Acclamato imperatore dai soldati dovette muovere contro Filippo che, nella battaglia presso Verona, fu sconfitto e ucciso (estate 249). Rimasto solo imperatore, D. venne a Roma, da dove ripartì nella primavera del 251 per fronteggiare una nuova invasione dei Goti nella Mesia. Sconfitto presso Abritto, morì combattendo (estate 251). Aveva, secondo l'Epitome (29, 1) cinquant'anni, secondo il Ghronicon Paschale (1, p. 503 Bonn), sessanta.

Le fonti letterarie non ci dànno nessuna indicazione circa il suo ritratto. Per quanto riguarda le monete, le prime emissioni ci mostrano un viso piuttosto allungato, dalla fronte all'indietro, le sopracciglia folte, il naso adunco fortemente incavato alla radice, le labbra serrate, il mento piccolo, tratti rugosi, la pelle del collo floscia, i capelli tagliati corti, la barba rasata. Più tardi, tra il 250 e il 251, appare un tipo alquanto idealizzato, con cranio più largo, tratti meno rugosi, forme piene. I due tipi coesistono fino alla morte di Decio. Si sono identificati due ritratti di D.: un busto del Museo Capitolino e uno del Museo Torlonia a Roma. Essi ci mostrano un vecchio di circa sessant'anni, dalle forme piuttosto magre, i capelli tagliati corti, la fronte rugosa, in tutto simile al ritratto sulle monete.

Altre due opere sono state giudicate (dal L'Orange) probabili ritratti di D.: una statua-ritratto in sembianze di Marte, dall'Esquilino, ora al Museo dei Conservatori, e una testa-ritratto dei Musei Vaticani. L'identificazione con D. della statua capitolina (per quanto già respinta dal Bernoulli) è abbastanza probabile data la somiglianza della testa, anche se idealizzata, con le effigi monetali. Altri probabili ritratti di D. sono (v. Felletti Maj, Icon. rom. imp.) uno ai Musei Vaticani (Giardino della Pigna) e uno a Monaco (Lenbachhaus).

Si deve infine riconoscere il ritratto di D. in una testa di vecchio sbarbato e laureato, rappresentata tra un giovane ed una donna (probabilmente Erennio ed Etruscilla), su una lamina di bronzo.

Sembra invece rappresentare Treboniano Gallo una gemma dal Delbrück attribuita a D. e i quattro ritratti (Vaticano-Gregoriano, New York, Firenze, Istanbul) identificati con D. solo dalla Heintze (v. Röm. Mitt., 1956) che vi riconosce derivazioni da un prototipo di rappresentazione ufficiale.

Monumenti considerati. - Monete: Cohen, Description historique des monnaies frappées sous l'Empire romain, v p. 185 ss.; Mattingly-Sydenham, The Roman Imperial Coinage, iv, 3, p. 107 ss., tav. 10 ss. Sculture: Museo Capitolino: busto: Catalogue of the Ancient Sculptures in the Municipal Coll. of Rome, Museo Cap., p. 209, n. 70, tav. 50, 51; statua in sembianze di Marte: ibid., Museo dei Conservatori, p. 16, n. 4, tav. 7. Museo Torlonia: busto: P. E. Visconti, Catal. del Museo Torlonia, p. 279, n. 594. Musei Vaticani: testa-ritratto: W. Amelung, Die Sculpturen d. Vaticanisch. Museum, il, p. 495, n. 297, tav. 68 ss. Lamina bronzea: Fr. Stählin, in Röm. Mitt., xxi, 1906, p. 83 ss. Gemma: R. Delbrück, Bildnisse röm. Kaiser, tav. 48, 5; cfr. A. Furtwängler, Gemmen, 1i, tav. 48, 25; ii, p. 230.

Bibl.: Fluss, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, cc. 1244-84, s. v. Messius, n. 9; A. Calderini, I Severi. La Crisi dell'Impero nel III sec., p. 154 ss.; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., II, 3, p. 153 ss.; H. P. L'Orange, Studien zur Geschichte des spätant. Kaiserporträts, p. 3, nota 4; R. Delbrück, Die Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1940, p. 85 ss.; H. v. Heintze, in Röm. Mitt., LXIII, 1956, p. 59 ss.; B. M. Felletti Maj, Iconografia romana imperiale (da Severo Alessandro a M. Aurelio Carino). Quaderni e guide di Archeologia, II, ROma 1958, p. 46 ss.

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