Decasillabo

Enciclopedia Dantesca (1970)

decasillabo


Il d. viene giudicato da D. in VE II V 7 in fascio con tutti i parisillabi: Parisillaba vero propter sui ruditatem non utimur nisi raro; essi hanno in sé la natura dei numeri pari che sottostanno ai dispari come la materia alla forma. D. non adopera d., che non trovava mai usati nella tradizione lirica sia toscana che sicula. Anzi, anche negli altri generi letterari e regionali, il d. è raramente adoperato, se se ne tolgano i Lamenti della Vergine dell'Italia mediana, redatti in realtà nella variante di doppi quinari.