DE MARIA MARTHIANO, Aldo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 38 (1990)

DE MARIA MARTHIANO, Aldo

Salvatore Vicario

Nacque a Palermo il 21 genn. 1925, terzogenito di Salvatore - ufficiale superiore dell'esercito, poeta e saggista - e di Concettina La Pinta - insegnante e poetessa. Si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Roma nel novembre del 1943 e frequentò come allievo interno l'istituto di anatomia umana normale prima e quello di semeiotica medica, sino alla laurea; subito dopo si dedicò allo studio delle discipline chirurgiche presso l'istituto di patologia chirurgica di Roma, diretto da P. Valdoni, ove dal 1949 venne nominato assistente volontario.

Dal 1950 al 1956 acquisì una approfondita specializzazione scientifica. Nel 1950 fu a Londra, dove studiò ed operò negli ospedali Brompton, Guy's e St.Thomas, interessandosi a due argomenti che in quel tempo incominciavano a divenire di attualità: la cardiochirurgia e la rieducazione funzionale dell'apparato respiratorio. Da questo primo viaggio londinese tornò inoltre con un bagaglio di esperienze nel campo trasfusionale, molto apprezzato dal Valdoni, che lo volle con sé nella casa di cura privata. Nel 1954 il D. lasciò la casa di cura per rientrare nell'istituto di patologia chirurgica e dedicarsi, così, agli studi.

Conseguì allora il titolo di specializzazione in tisiologia e malattie dell'apparato respiratorio e pubblicò ben undici lavori sperimentali, in maggioranza dedicati alla puntura diretta del ventricolo sinistro del cuore, allo studio roentgencinematografico dell'insufficienza mitralica e a varie metodiche per correggere chirurgicamente tale malattia. Si interessò anche dell'influenza dell'ibernazione nella tubercolosi polmonare sperimentale, comunicando i suoi risultati, successivamente riconosciuti preziosi, al IV congresso nazionale di chirurgia toracica.

Nel 1955 si recò di nuovo negli ospedali londinesi, ove perfezionò le sue conoscenze nel campo della chirurgia toracica; indi, per integrare la sua tecnica nel campo della chirurgia e fisiopatologia delle vie biliari si recò a Lione, nell'ospedale Edouard-Herriot e nel laboratorio di patologia chirurgica di P. A. Mallet Guy. Nello stesso periodo iniziò a frequentare l'istituto di anatomia patologica dell'università di Roma, diretto da G. Bompiani, per lo studio dell'anatomia patologica macroscopica e microscopica; da tale attività scaturì una tecnica di allestimento di preparati chirurgici per il museo anatomico a colori che egli organizzò sul modello di quelli degli ospedali londinesi, in particolare quello del Royal College of Surgeons.

Il D. creò il primo Centro italiano di rieducazione funzionale per l'apparato respiratorio, perfezionando le metodiche anglosassoni e introducendo tests respiratori. Diede inoltre alle stampe tredici lavori sperimentali sulla chirurgia cardiaca, sulla fisiopatologia dell'apparato respiratorio, sull'impiego dell'ipotermia differenziale in chirurgia cardiaca, ecc.

Nel 1956 fu nominato assistente straordinario nell'istituto di patologia chirurgica di Roma, e caporeparto di una sezione con cinquantacinque letti. Conseguì una seconda specializzazione, in gastroenterologia, e diede alle stampe quattro lavori sperimentali. Dedicò il 1957 allo studio di alcune variazioni del ritmo cardiaco, alla chirurgia sperimentale dei vasi sanguigni (pubblicando sull'argomento ben otto lavori) e alla clinica dell'apparato digerente. Fu di quel periodo anche l'ideazione e presentazione di due pinze per chirurgia intratoracica. Nell'istituto fu, così, caporeparto e aiuto.

Conseguì la libera docenza in patologia speciale chirurgica nel 1958, e successivamente quella in clinica chirurgica generale nel 1962, in chirurgia toracica nel 1964, in chirurgia pediatrica nel 1965; si specializzò inoltre in chirurgia generale nel 1960 e in oncologia nel 1964.

Dal 1958 al 1960 si interessò di clinica dell'apparato digerente con una serie di pubblicazioni che culminarono nella presentazione, in collaborazione con Valdoni, della monografia Patologia del resecato gastrico, nella quale gli autori, dopo aver dimostrato la frequenza dell'ulcera gastroduodenale in Italia, concludevano esprimendo la loro convinzione che l'intervento aveva "dato a molti operati la possibilità di chiudere definitivamente un capitolo doloroso della loro esistenza" .

Intanto il D. cominciò a subire il fascino dei primi trapianti: fondò la Lega italiana per le ricerche sui trapianti (LIRT) nel 1960, con sede in Roma, della quale fecero parte F. Sandiford, M. Teramo, G. Galassi, G. Pittoni, A. Aureggi, F. Minievini e altri. Mentre era in progettazione l'istituto di ricerca, che doveva sorgere sulla via Cassia, nel 1962 il D. si trasferì come direttore del reparto chirurgia presso la Casa sollievo della sofferenza in San Giovanni Rotondo (Foggia), dove spostò anche la LIRT. L'iniziativa venne accolta con grande favore dal Comune di Rignano Garganico, che mise a disposizione un terreno demaniale su cui edificare la sede della lega, ma le cattive condizioni di salute lo indussero a lasciare la Puglia e a far ritorno a Roma.

Nel febbraio del 1962 il D. ottenne una borsa di studio del Consiglio nazionale delle ricerche per gli studi sui trapianti e sino al 1966 questo fu il tema dominante dei suoi studi: fu dal maggio al novembre 1965 ininterrottamente a Londra, all'Hospital for sick Children, in qualità di official observer, per perfezionare le sue conoscenze in chirurgia pediatrica, e nello stesso periodo lavorò come ricercatore negli ospedali di Westminster (trapianti renali), Hammersmith (trapianti di cuore, fegato e polmone) e nel Vickers Research Establishment di Ascot (con licenza personale di esperimenti sui cani). Il 21 apr. 1966 eseguì il primo omotrapianto renale in Italia: la tecnica di trapianto previde l'utilizzazione della metodica della tunnellizzazione dell'uretere nell'impianto in vescica, da lui studiata e perfezionata presso la clinica chirurgica, tecnica che né nel laboratorio né nella pratica clinica ebbe mai a dare inconvenienti.

Tra il 1966 e il 1968 si dedicò a un metodo di tipizzazione dei donatori di organi compatibili, mediante lo studio dei dermatoglifi digitali e palmari. Nell'anno accademico 1966-67 fu direttore incaricato dell'istituto di semeiotica chirurgica dell'università di Catania, ove, oltre al corso ufficiale per gli studenti del IV anno, tenne anche quello per l'insegnamento della stessa materia per le scuole di specializzazione in chirurgia generale e urologia. Nel 1968 vinse il concorso di professore straordinario di semeiotica chirurgica e fu chiamato dalla facoltà di Catania a dirigere il relativo istituto.

Dal 1969 al 1973 la scuola chirurgica del D. si affermò sia sul piano accademico (furono concesse quattro libere docenze ad assistenti dell'istituto nell'anno accademico 1968-69 e cinque nell'anno accademico 1969-70) sia su quello organizzativo e scientifico. L'istituto si sviluppò e potenziò con reparti e strutture mai prima presenti in una università di Sicilia; l'ospedale Vittorio Emanuele Il e l'università di Catania, mediante convenzione con l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro le malattie (INAM), realizzarono presso l'istituto di semeiotica chirurgica il Centro INAM di alta specializzazione in chirurgia toracica.

Il D. fu socio di numerose società scientifiche italiane e straniere; nel corso del XXV congresso, tenuto a Barcellona nel 1973, il comitato della Società internazionale di chirurgia lo nominò membro titolare.

Particolari doti di affabilità e di comunicativa gli permisero di essere amato da quanti gli furono accanto (padre Pio lo predilesse nel periodo nel quale diresse il reparto di chirurgia della Casa sollievo della sofferenza) e soprattutto dai pazienti e dai loro familiari. Per le sue realizzazioni scientifiche e la ristrutturazione degli istituti dove operava, trovò sempre sostegno e fiducia.

Scomparve tragicamente ad Amalfi (Salerno) il 28 ag. 1973.

Lasciò molti lavori inediti e circa 230 editi. Fra le opere più rappresentative si ricordano: Criteri sperimentali di scelta dei materiali di sutura nelle ferite del miocardio, in Archivio di chirurgia del torace, VIII (1954), pp. 55-74 (in coll. con G. Spallone); Il drenaggio segmentario dell'albero bronchiale, ibid., pp.93-115; Sulle cosidette amartie vascolari del mediastino, ibid., pp.493-510; Illustrazione roentgencinematografica dell'insufficienza mitralica sperimentale e della sua correzione, in Gazz. intern. di med. e chir., LVIII (1954), pp. 1130-34; L'insufficienza mitralica e la sua correzione, I, L'insufficienza mitralica sperimentale e il metodo dell'invaginazione dell'appendice auricolare, in Chirurgia e patologia sperimentale, III (1955), pp. 364-390; II, in Policlinico, sez. prat., LXII (1955), p. 524; III, La sutura diretta del difetto valvolare mediante chiusura temporanea dell'arteria polmonare e l'aiuto dell'ipotermia differenziale, in Chirurgia e patologia sperimentale, IV (1956), pp. 1057-95; Una tecnica di allestimento di preparati chirurgici per il Museo anatomico a colori, in Riv. di gastroenter., IX (1957), pp. 372-76; La sindrome post-cibale dopo colecistectomia, in Arch. e atti d. Soc. ital. di chirurgia, 1960, pp. 377-81; Patologia del resecato gastrico (lavoro monografico in coll. con P. Valdoni), in Arch. di medicina mutualistica, XXIV (1961); Considerazioni sul primo caso clinico di omotrapianto renale praticato in Italia, in Policlinico, sez. prat., LXXIII (1966), pp. 729-42; I dermatoglifi nella tipizzazione dei donatori di organi, in Arch. e atti d. Soc. ital. di chirurgia, 1966, pp. 593-96; L'idatidosi polmonare nei bambini, in Policlinico, sez.chirurg., LXXV (1968), pp. 191-219.

Fonti e Bibl.: F. Santangelo, IlCentro I.N.A.M. di chirurgia toracica, in Espresso sera (Catania), 30 dic. 1969; A. Torrisi, Ilbisturi nel torace, in La Sicilia, 16 dic. 1969, p. 12; I Meeting intern. Catania-Taormina, ibid., 16 nov. 1972; Temi di interesse medico e sociale al Meeting internaz., ibid., 24 nov. 1972; N. Grassi, Ricordo di A. D., ibid., 28 sett. 1973; P. Stefanini, Trapianti d'organo: la situazione in Italia, in Nuova Scienza, ottobre 1978; S. Vicario, A. D., in Gazzettino medico, 31 ott. 1979, n. 3.

CATEGORIE
TAG

Istituto nazionale per l'assicurazione contro le malattie

Consiglio nazionale delle ricerche

Apparato respiratorio

San giovanni rotondo

Apparato digerente