De Finetti

Enciclopedia della Matematica (2013)

De Finetti


De Finetti Bruno (Innsbruck 1906 - Roma 1985) matematico italiano. È noto per i numerosi contributi, originali e innovativi, in diversi rami della matematica e in particolare in teoria della probabilità alla cui definizione ha concorso sia sotto l’aspetto epistemologico (a lui si deve l’interpretazione soggettivista della probabilità) sia sotto l’aspetto matematico formale. Laureatosi in matematica applicata nel 1927, a Milano, fu quindi chiamato a lavorare a Roma, presso l’Istituto centrale di statistica, e, nel 1931, a Trieste dove lavorò come attuario presso le Assicurazioni generali. L’interesse verso le procedure di meccanizzazione di alcuni servizi attuariali lo portò a capire con largo anticipo il contributo che i calcolatori automatici avrebbero potuto dare alla matematica stessa. Nel 1947 divenne professore ordinario di matematica finanziaria presso l’università di Trieste, e dal 1954 di matematica attuariale e in seguito di calcolo delle probabilità presso l’università di Roma. Il suo lavoro più importante è il trattato in due volumi Teoria delle probabilità (1970), ma i suoi contributi spaziano dalla matematica attuariale all’economia, alla teoria delle decisioni. Delineò una teoria generale dell’inferenza statistica che contribuì alla rinascita dell’impostazione neobayesiana degli anni Cinquanta ( statistica bayesiana); diede contributi anche nella teoria dei processi aleatori a incrementi indipendenti e in quella delle misure finitamente additive. Ebbe inoltre un vivo interesse per la didattica della matematica, in cui propose la rivalutazione di un insegnamento che non mortificasse le esperienze e le intuizioni, anche visive, e contrastò sia un insegnamento incentrato su regole meccaniche sia le tendenze strutturaliste derivanti dal bourbakismo. Fu tra i promotori del gruppo di didattica della matematica romano che ebbe tra gli altri protagonisti E. Castelnuovo e L. Lombardo Radice. Per le sue originali ricerche gli furono conferiti numerosi premi e fu membro di varie istituzioni nazionale ed europee. Anticonformista e pacifista, fu arrestato in quanto direttore del periodico «Notizie radicali» in cui erano stati pubblicati articoli in difesa dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Il clamore suscitato dall’arresto di un personaggio di così alto rilievo scientifico portò a un’immediata revoca del mandato di cattura.

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