Lloyd George, David

Dizionario di Storia (2010)

Lloyd George, David


Politico inglese (Manchester 1863-Llanystumdwy, Galles, 1945). Liberale di tendenza radicaleggiante, sedette per 54 anni ai Comuni a partire dal 1890. Si oppose alla politica sudafricana di J. Chamberlain; presidente del Board of trade nel ministero Campbell-Bannerman (1905), divenne cancelliere dello Scacchiere con Asquith (1908). Il bilancio (1909) da lui proposto, che colpiva fortemente i grandi proprietari e i monopoli, provocò una delle più profonde crisi costituzionali della storia inglese. Essendo stato respinto il bilancio dalla Camera dei lord, i liberali, mantenendosi al governo, dopo le elezioni del genn. 1910, con l’appoggio dei laburisti e dei nazionalisti irlandesi, fecero votare dalla Camera dei comuni il Parliament bill, limitante il potere di veto di quella dei lord. Vinta la violenta reazione dei Pari attraverso nuove elezioni (dic. 1910), ottenne che fosse approvato un grandioso progetto sulle assicurazioni sociali e sui sussidi di disoccupazione. Ministro delle Munizioni (luglio 1915), propose una grande spedizione in Oriente, che, mal vista dagli ambienti militari, si ridusse a quella che fu la spedizione di Salonicco. Ministro della Guerra (1916), venuto in urto col primo ministro Asquith, con l’appoggio dei conservatori lo spinse alle dimissioni, diventando capo di un governo di coalizione (dic. 1916), che presiedette con energia dando nuovo impulso alla condotta del conflitto. Alla Conferenza di Versailles, mediatore tra Wilson e Clemenceau, si oppose ai francesi che avrebbero voluto imporre severissime condizioni ai vinti, ma cedette sulla questione della Sarre e accettò l’inserzione del patto societario nel trattato di pace, secondo il programma di Wilson. Il suo ministero postbellico (nelle elezioni del dic. 1918 la coalizione aveva ottenuto una larga maggioranza) fu caratterizzato da numerosi scioperi, composti spesso per la sua abile mediazione, e dalla rivolta in Irlanda, cui riuscì a porre termine facendo accettare il trattato del 1921, che instaurava lo Stato libero d’Irlanda. Usciti i conservatori dalla coalizione per la divisione dell’Irlanda e per l’incerta politica di L.G. verso i turchi, si dimise (ott. 1922) e, poiché il Partito liberale si andava disgregando, appoggiò da allora i laburisti, tornando sempre a proporre nuovi grandiosi programmi di riforme. Fu fatto conte nel 1945. Interessanti per la conoscenza del periodo della guerra e del dopoguerra le sue War memories (1933-36) e The truth about the peace treaty (1938).

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