Danzica(pol. Gdańsk; ted. Danzig) Città della Polonia settentrionale (455.717 ab. nel 2008), capoluogo del voivodato di Pomerania (18.293 km2 con 2.215.100 ab. nel 2008) creato nella riforma del 1999 dalla fusione dei precedenti voivodati di D., Słupsk e da una parte di quello di Elblag: La città è situata su un ramo morto della Vistola (canalizzato), a 5 km dalla costa del Baltico, che qui si incurva nel riparato Golfo di Danzica. La popolazione, che nel periodo interbellico era per la quasi totalità di lingua tedesca, ha subito una forte flessione, in seguito alle emigrazioni e alle espulsioni, dopo la Seconda guerra mondiale. Successivamente la crescita demografica è ripresa con intensità notevole. Principale funzione economica è quella commerciale: con la vicina Gdynia, costituisce infatti il maggior sistema portuale del paese. Importanti attività industriali nei settori metalmeccanico (cantieri navali), chimico, tessile, alimentare, conciario e di lavorazione del legno.
Ricordata la prima volta nel 997, allorché Adalberto vescovo di Praga vi diffuse il cristianesimo, nel 1148 è designata quale capoluogo del ducato di Pomerania; per tutto il 13° sec. se la contesero quei duchi, i re di Danimarca e di Polonia, i Prussiani e i cavalieri teutonici che vi si affermarono stabilmente nel 1309. Da allora D. si sviluppò come florido centro industriale; nel 1445 si proclamò città libera, ma subito dopo si pose sotto il protettorato del re di Polonia, che peraltro le garantì piena autonomia dalle province baltiche. Decaduta per le conseguenze delle guerre di religione, della guerra dei Trent’anni e di quella di successione polacca, dopo la prima spartizione della Polonia (1772) tornò a essere città libera; dal 1793 al 1919 appartenne alla Prussia, tranne la breve parentesi napoleonica (1807-13). Nel 1919 il trattato di Versailles, costituì D. in città libera, ma inserita nel cosiddetto corridoio polacco (➔ corridoio) sotto il controllo territoriale doganale della Polonia. Questa situazione anomala fu fonte di continui contrasti fra la Germania, che tendeva all’annessione di D., e la Polonia, che ne rivendicava il possesso. Il mancato accordo sulla questione di D. fu tra le cause scatenanti della Seconda guerra mondiale. Occupata dalle truppe tedesche il 1° ottobre 1939, fu conquistata dai Russi il 30 marzo 1945 e dichiarata annessa alla Polonia, con tutto il suo territorio, dal governo provvisorio polacco.
Danzica Città della Polonia settentrionale. Ricordata la prima volta nel 997, allorché Adalberto vescovo di Praga vi diffuse il cristianesimo, nel 1148 è designata quale capoluogo del ducato di Pomerania; per tutto il 13° sec. se la contesero quei duchi, i re di Danimarca e di Polonia, i prussiani ...
(XII, p. 370; App. I, p. 499). - In seguito al progressivo sviluppo di Gdynia, Danzica (polacco Gdańsk) vide diminuire a partire dal 1930 il traffico del suo porto, e non solo come volume delle merci, ma anche come valore, dato che la Polonia tendeva sempre più a spostare gli scambî verso Gdynia, salvo ...
(XII, p. 370). - Città e Stato. - Popolazione. - La città di Danzica contava, nel 1936, 258.900 ab., con un aumento notevolmente forte negli ultimi anni. Anche la popolazione complessiva dello stato è in rapido aumento, giacché per lo stesso anno essa raggiunge 412.000 ab. con un carico di 220 unità ...
(ricordata per la prima volta con sicurezza nel 997 col nome di Gidanisk, Gidania, donde l'attuale nome polacco Gdańsk reso dai Tedeschi con Danzig; A. T., 51-52). - Città libera (Freie Stadt) sotto la protezione della Società delle Nazioni capitale di un piccolo stato con una superficie di 1892,9 kmq. ...
gedanite s. f. [der. di Gedanum, nome lat. mediev. della città polacca di Danzica]. – Resina fossile che si rinviene sulle coste del mar Baltico, di aspetto simile a quello dell’ambra ma, a differenza di questa, priva di acido succinico.
Pfennig ‹pfènih’› s. neutro ted. [ant. pfenning, affine all’ingl. penny (v.)] (pl. Pfennige ‹pfèniġë›), usato in ital. al masch. – Moneta divisionale tedesca corrispondente alla centesima parte del marco; fu anche moneta divisionale della città libera...