danza delle api
Sofisticato meccanismo innato di comunicazione intraspecifica che nelle api domestiche (Apis florea e Apis mellifera) viene utilizzato per segnalare la presenza di fonti di cibo. Descritta dal premio Nobel Karl von Frisch in Tanzsprache und Orientierung der Bienen (1965), la comunicazione, effettuata da un'ape esploratrice, si riferisce al tipo di cibo e alla distanza e alla direzione in cui esso si trova e viene espressa con un pattern di movimenti specifici e precisi comprensibili alle altre api. La fonte di cibo può essere una qualsiasi fonte di nettare, come una radura, il cui periodo di fluorescenza si sincronizza con l'orologio biologico dell'insetto. Una volta trasmessa l'informazione, l'intero sciame di bottinatrici si dirigerà verso la fonte ottimizzando così il rapporto ecologico con l'ambiente e coordinando tutti gli individui sui fiori più produttivi. Le osservazioni di von Frish su api opportunamente marcate lo portarono a descrivere una sequenza di movimenti comprendente una “danza circolare” rapida verso destra e sinistra e dal diametro pressoché uguale al corpo dell'ape stessa. Lo stretto contatto con la danzatrice stimolerà le altre bottinatrici a lasciare l'alveare. Se la fonte di cibo si trova a circa 50 m dall’alveare l'esibizione si conclude così, ma se la fonte di cibo si trova più lontano, a 100 m di distanza l'esploratrice incorpora una breve corsa in linea retta con un movimento dell'addome, la “danza scodinzolante”, che rimane costante anche su distanze maggiori (oltre 5 km). L’informazione inerente il progressivo aumento della distanza viene trasmessa anche mediante il proporzionale aumento delle emissioni sonore prodotte dal movimento delle ali (non udibili all'udito umano), del numero di scodinzolii e della durata della corsa rettilinea. Le danzatrici segnalano distanze maggiori considerando anche lo sforzo (volo controvento). Per quanto riguarda la direzione, in un alveare verticale essa viene comunicata considerando l'angolo compreso fra la retta della danza scodinzolante - eseguita durante la giornata con uno shift di 15° all'ora - e la retta che punta verso il sole (prendendo come angolo 0° la perpendicolare rispetto alla gravità). Negli alveari orizzontali di Apis florea, invece, la danza scodinzolante funge da sistema di puntamento verso la fonte di foraggiamento. La qualità del cibo viene percepita dalle altre bottinatrici assaggiandolo con le antenne sul corpo dell'esploratrice. Quando la fioritura di una particolare specie vegetale si esaurisce, la danza scodinzolante si smorza e le bottinatrici tendono a eseguire una danza tremolante a scatti, con improvvisi cambiamenti di direzione (segnale di anti-reclutamento) e restano nell'alveare finché non vengono nuovamente attratte all'esterno dalla danza delle esploratrici: in questo modo l'intero alveare fa economia degli sforzi e può concentrarsi sull'accudimento di larve e regina. La comprensione di questi meccamismi di comunicazione è stata ulteriormente corroborata grazie alla realizzazione di un modello di danzatrice in ottone che riproduce tutte le caratteristiche della situazione.
Voce approvata dal prof. Enrico Alleva, Direttore del Reparto di Neuroscienze comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma