Cuma

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(lat. Cumae) Antica città della Campania presso il Mar Tirreno, lungo la Via Domiziana a N del Lago del Fusaro. Colonia euboica, fu fondata alla fine dell’8° sec. a.C. Vittoriosa contro i Dauni, gli Aurunci e gli Etruschi, nella seconda metà del 5° sec. cadde sotto il dominio sannita. Fedele a Roma durante la seconda guerra punica, ottenne la cittadinanza prima della guerra sociale. Augusto vi dedusse una colonia militare.

I ritrovamenti più antichi, del periodo della fondazione, consistono in una vasta necropoli, fuori delle mura del 6° sec., che testimonia l’uso dell’incinerazione per gli adulti e dell’inumazione per i giovani. Oltre alla necropoli, le tracce più antiche sono quelle relative a un tempio, molto antico, probabilmente dedicato a Hera (a S dell’impianto urbano) e alla cinta muraria del 6° sec., rifatta nel 5° a.C., quando fu chiusa l’acropoli. Qui rimangono resti del tempio di Apollo nella terrazza inferiore e, sulla cima, di un tempio attribuito a Giove (o a Demetra), adattato poi a basilica cristiana (5°-6° sec. d.C.). Ai piedi della rocca si apre una galleria, detta Antro della Sibilla, costruita a scopo militare dai Sanniti, dei quali è stata rinvenuta anche una necropoli. Nella città bassa rimangono resti del foro (tardorepubblicano nella sistemazione attuale), su cui si affacciavano un tempio – eretto dai Sanniti, trasformato in età triumvirale e dedicato alla triade capitolina – e alcuni edifici termali della fine del 3° sec. a.C. e di età imperiale.

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