Naqada, cultura di

Dizionario di Storia (2010)

Naqada, cultura di


L’espressione designa le ultime tre fasi delle culture predinastiche egiziane, dal sito di Naqada, in Alto Egitto. La fase di Naqada I o Amraziano (ca. 4000-3500 a.C.), dal sito di al-Amra, è nota soprattutto dai cimiteri. L’emergere di una società diversificata è indicato dalla presenza di tombe più ricche. La ceramica è decorata con motivi geometrici, vegetali e animali e compaiono i vasi teriomorfi. Gli animali rappresentati sono parte della fauna subdesertica e nilotica (gazzelle, giraffe, bovidi, coccodrilli, ippopotami). Gli esseri umani compaiono in scene di caccia e di guerra in cui le rappresentazioni di vincitore e vinto precorrono la scena tipica della vittoria di età faraonica. Sono presenti anche statuette fittili a tutto tondo. Oggetti di prestigio sono le teste di mazza a disco in pietra e le tavolozze per il belletto, sempre in pietra, di forma ovale o zoomorfe. Le tracce degli insediamenti sono molto povere soprattutto per la deperibilità del materiale impiegato (argilla e legno). Quella di Naqada II o Gerzeano (3500-3200 a.C.), dal sito di al-Gerza nel Faiyum, è una fase di evoluzione rispetto alla precedente e di espansione, sia verso nord (Delta) sia verso sud (Nubia). Le tombe sono di varia tipologia e spesso hanno una pianta complessa (tomba 100 di Ierakonpolis). La ceramica ha decorazione sia geometrica sia figurativa. Tipica è la rappresentazione di barche che, oltre a essere il modo per eccellenza di viaggiare, sono un simbolo di prestigio. Le tavolozze cosmetiche hanno decorazioni a rilievo di carattere narrativo. Le teste di mazza, simbolo del potere, assumono la forma piriforme che resterà tipica nell’età faraonica. Gli utensili di rame tendono a sostituire quelli di pietra mentre oro e argento divengono più comuni. Gli insediamenti si dispongono lungo il Nilo che da questo momento non solo è la via di comunicazione tra il Sud e il Nord ma assume il carattere mitico del fiume sul quale hanno navigato i primi dei e unisce dunque la sfera umana e quella divina. Nei centri urbani, tra i quali emergono Naqada, Ierakonpolis e Abido, è presente una classe di artigiani e di specialisti che almeno per parte dell’anno producono beni per le élite urbane. Nella fase Naqada III (3200-3000 a.C.) la società è marcatamente gerarchizzata. Nelle tombe più ricche grandi quantità di oggetti, anche esotici (oro, avorio e lapislazzuli), testimoniano un fiorente commercio su lunga distanza. Nei siti del Nord la cultura di Maadi è soppiantata da manufatti tipici del Sud e in particolare di Naqada. Una serie di guerre e annessioni territoriali porta, infine, all’unificazione del Paese con i re («dinastia 0») che precedono la I dinastia. Ricordo di questi conflitti sono le scene raffigurate sulla testa di mazza del re-Scorpione e sulla tavolozza di Narmer. Abido diviene il sito del cimitero reale; nella tomba U-j, attribuita al re Scorpione, sono state trovate circa 150 etichette di avorio che recano i più antichi esempi di scrittura geroglifica.

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