CRODEGANGO, vescovo di Metz, santo

Enciclopedia Italiana (1931)

CRODEGANGO (Chrodegangus), vescovo di Metz, santo

Carlo SILVA-TAROUCA

Educato nella scuola palatina, fu referendario nella cancelleria di Carlo Martello, che nel 742 lo nominò vescovo di Metz. Fu con S. Bonifazio uno dei principali restauratori della disciplina ecclesiastica nella monarchia dei Franchi. Nel 748 fondò il monastero di Gorze (vicino a Metz). Nell'anno 764 mandò una colonia di monaci di Gorze a Lorsch, nella diocesi di Worms, divenuta poi celebre per la sua biblioteca, oggi in gran parte conservata tra i codici Palatini della Biblioteca Vaticana. Per queste sue fondazioni C. ottenne nel 765 da papa Paolo I preziose reliquie. Il grande monumento dell'attività riformatrice di C. è la Regula canonicorum, con la quale introdusse la vita comune tra il clero della sua cattedrale e divenne in certo senso il fondatore dei capitoli medievali. Nel 753 C. con il duca Autchar condusse in Francia papa Stefano II, viaggio che diede luogo al patto di Kiersy (754) e all'alleanza dei papi con i re franchi. Durante il soggiorno in Francia Stefano II conferì a C. il pallio e la dignità di arcivescovo, nel qual grado egli sottoscrisse per primo il celebre patto di Attigny del 762. Morì nel 766 e fu sepolto a Gorze.

Fonte principale per la storia di C. è la vita di Paolo Diacono nelle Gestu episcoporum Metensium (Monumenta Germaniae historica, Scriptores, II, 260-270). Il testo primitivo della Regula canonicorum rimase ignoto fino alla pubblicazione di W. Schmitz (S. Chrodegangi regula canonicorum, Hannover 1889), il quale diede in facsimile l'intero codice Vossiano 94 di Leida, con la regola scritta in note tironiane.

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