PENSI, Cristoforo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 82 (2015)

PENSI, Cristoforo

Tiziana Plebani

PENSI, Cristoforo. – Nacque intorno alla metà del XV secolo a Mandello del Lario, sul lago di Como. Il cognome risulta ben attestato nell’area anche negli stemmi di famiglia (Zelioli Pini, 1992, p. 115) ed egli ricordò spesso la sua origine nelle sottoscrizioni dei volumi da lui stampati.

L’arte tipografica esordì precocemente nelle terre di origine di Pensi, con una prima edizione uscita a Como nel 1474 (Cantù, 1856, pp. 443 s.), e mise in moto un drappello di operatori del libro, tipografi e librai, che presero la via di Venezia in cerca di fortuna. Erano del resto traiettorie consolidate da tempo: dal Comasco e dal Lecchese giungevano sulla laguna i panni di lana prodotti in loco, anche nella stessa Mandello, oltre a ferro e piombo e utensili da essi ricavati. Inoltre, già nel 1479 si era insediato a Venezia con propria officina tipografica Battista de Dentis, di Bellano sul Lario (Pasciuti, 1998, p. 22), presto imitato da altri, tra cui Pensi stesso.

La sua attività, accertata dal 1488, appare intermittente nei primi anni, sino a divenire costante e rilevante dal 1491. Qualche repertorio tende ad attribuirgli l’edizione del De versuum scansione dell’umanista Giovanni Sulpizio da Veroli, stampato a Venezia intorno al 1481, da altri invece assegnato al tedesco Rinaldo de Novimagio (Incunabula short-title catalogue [d’ora in avanti ISTC], ia00854000), o la stampa delle Epistolae di Dionisio Cyinico nella traduzione di Giovanni Griffolini (conosciuto con l’appellativo di Francesco Aretino), dal colophon riportante a Firenze 1487 (Benini, 1992, p. 28). L’opera d’esordio di Pensi come autonomo stampatore si può fissare con più certezza nel Della pazienza del predicatore domenicano Domenico Cavalca, realizzata in formato in quarto e con carattere romano, il cui colophon riporta infatti: «Impressa in Venexia per christoforo de pensa da mandello, 1488. A di primo de septembre» (ISTC, ic00333000).

La produzione proseguì sino al 1505 con un totale di 77 edizioni sottoscritte o attribuitegli nel XV secolo (ISTC, ad nomen) e altre 36 nei primi anni del Cinquecento (Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo [d’ora in avanti Edit 16], ad nomen), privilegiando la stampa di opere destinate al circuito scolastico e universitario, com’è il caso dei trattati medici di Michele Savonarola, De balneis et thermis (ISTC, is00292000), e De febribus (ISTC, ic00294000), entrambi usciti nel 1496, seguiti dal De pulsibus, urinis et gestionibus dell’anno successivo (ISTC, ic00300000), oppure di testi di argomento grammaticale, come, per es., i Rudimenta grammatices di Niccolò Perotti, del 1492 (ISTC, ip00326000), ristampati più volte; o ancora di autori classici di retorica o poetica, come il Marziale degli Epigrammata del 1495 (ISTC, im00312000) o l’Ovidio delle Heroides dello stesso anno (ISTC, io00163000).

Non disdegnò di stampare per un pubblico più vasto libri di morale, devozione e spiritualità, come le opere di Cavalca, dal citato Della pazienza del 1488, che ristampò nel 1494 (ISTC, ic00335000) allo Specchio della croce, del 1497 (ISTC, ic00353000), ai Fioretti di san Francesco d’Assisi, del 1490 (ISTC, if00288000). Ma è consistente anche la produzione di letteratura d’intrattenimento, come la fortunata opera di Andrea da Barberino, il Guerin Meschino, licenziato nel 1493 (ISTC, ia00576500) o La regina Ancroia, dell’anno successivo (ISTC, ia005727000). All’interno di questo settore merita segnalare la pubblicazione dell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo nel settembre del 1491, ristampa della prima edizione veneziana del 19 febbraio 1487, realizzata dal cremonese Piero de’ Piasi (ISTC, ib00830650; cfr. Harris, 1988, pp. 23, 31-33).

Saltuariamente si associò con altri tipografi: gli viene attribuita una collaborazione con il mantovano Filippo Pinzi per la stampa del De natura deorum e di altri testi di Cicerone, sottoscritto da Pensi con data 14 marzo 1494 (ISTC, ic00570000). Con il bergamasco Boneto Locatelli stampò le Epistolae ad familiares sempre di Cicerone, nel settembre dello stesso anno (ISTC, ic00531000), su commissione del mercante editore Ottaviano Scoto, che sottoscrisse l’edizione. Lavorò ancora per Scoto, che aveva reti distributive e affari di vasta portata e che, pur avendo tipografia propria, preferì nel tempo concentrarsi nell’attività editoriale: il colophon delle Historiae adversus paganos di Paolo Orosio, uscite nell’agosto del 1499 (ISTC, io00100000) rende chiaro i reciproci ruoli: «opus Impressum Venetiis per magistrum Christoforum de Pensis de Mandello opera & impensis Octaviani Scoti».

Pensi fu in contatto anche con un’altra figura rilevante del mondo del libro, il lombardo Giovanni da Legnano, assai attivo a Milano, che affiancava all’impegno profuso come cartaio e libraio quello di editore, facendo stampare anche a Venezia e a Pavia. L’edizione delle Bucoliche di Virgilio del 20 dicembre 1494 fu sottoscritta da Pensi «ad instantia di Iouan Antonio de Lignano milanese» (ISTC, iv00217500).

Attraverso Pensi si può dunque osservare l’efficacia e la solidità della rete di rapporti che i lombardi avevano radicato e mantenevano tra loro a Venezia. Ne è un’ulteriore testimonianza la stampa dell’opera di Antonio Cornazzano Dell’arte militare (ISTC, ic0091100), di cui l’editore, il prete bergamasco Pietro Benali, chiedeva il 3 gennaio 1493 il privilegio di stampa (Fulin, 1882, pp. 109 s.) che gli venne concesso. Il colophon, che reca la data dell’8 novembre, riporta infatti «per maistro Cristophoro da Mandello a posta del venerabile homo messer pre Piero Benalio».

Negli ultimi anni Pensi lavorò più volte su commissione di Lucantonio Giunti: il primo frutto della loro collaborazione fu la stampa del Doctrinale di Alexandre de Villedieu, uscita il 14 agosto 1500 ( ISTC, ia00437900, cfr. Camerini, 1962, p. 101), seguita da almeno altre tre edizioni, tra cui le Metamorphoseos vulgare di Ovidio del 7 marzo 1501 (o 1502) (Edit 16, CNCE 76662; cfr. Guthmüller, 1981, pp. 176, 184) e il Dittamondo di Fazio degli Uberti del settembre del 1501 (Edit 16, CNCE 33437).

Non si conoscono né il luogo né la data della morte di Pensi.

Fonti e Bibl.: C. Cantù, Storia della città e della Diocesi di Como, Firenze 1856; R. Fulin, Documenti per servire alla storia della tipografia veneziana, in Archivio veneto, XII (1882), pp. 109 s.; C. Castellani, La stampa in Venezia nel secolo XV, Venezia 1889, p. 31 n. 1; V. Masséna prince d’Essling, Les livres à figures vénitiens de la fin du XVe siècle, Florence 1907-1914, I, pp. 60, 227 s., 354, II, pp. 30, 34, 37, 86-88, 112 s., 181, 190, 242, 426, 461, III, pp. 51, 69, 111 s.; Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum, V, London 1929, pp. 467-476; L. Donati, Miscellanea bibliografica, II, Ovidius: opera, Venezia, Cristoforo de Pensis, 7 gennaio 1492-9 novembre 1498, in La Bibliofilia, LVII (1955), pp. 18 s.; F.J. Norton, Italian printers 1501-1520. An annotated list, London 1958, p. 146; P. Camerini, Annali dei Giunti, I, Venezia-Firenze 1962, pp. 101, 112-115; M.E. Cosenza, Biographical and bibliographical Dictionary of the Italian printers and of foreign printers in Italy, Boston 1968, p. 474; B. Guthmüller, Ovidio metamorphoseos vulgare. Formen und funktionen der volkssprachlichen wiedergabe klassischer dichtung in der italienischen Renaissance, Boppard am Rhein 1981, pp. 176, 184; N. Harris, Bibliografia dell’Orlando Innamorato, Modena 1988, pp. 23, 31-33; F. Ascarelli - M. Menato, La tipografia del ’500 in Italia, Firenze 1989, p. 345; E. Sandal, Stampatori bergamaschi a Venezia tra Quattro e Cinquecento, in Venezia e la terraferma. La cultura, Bergamo 1990, p. 43; A. Benini, Dal Lario alla Laguna. Stampatori di Lecco e del territorio a Venezia e altrove 1472-1534, Lecco 1992, pp. 10, 16, 18, 28, 32, 34 s., 38-42, 44-48, 50-53, 57 s., 60-63, 66, 69, 71, 110, 117-120; F. Zelioli Pini, Economia e società a Lecco nel tardo Medioevo. La famiglia de Molzio tra XIV e XV secolo, in Archivi di Lecco, XV (1992), 4, pp. 28-42, 115; G. Pasciuti, ‘Mercator librorum impressorum’: appunti per gli annali tipografici di Ottaviano Scoto, in Rara volumina, II (1998), pp. 13-27; Incunabula short-title catalogue (ISTC), in The British Library, http://www.bl.uk/catalogues/istc/index.html; Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo, http://edit16.iccu.sbn.it (settembre 2014).

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