cristianesimo La religione rivelata da
A questo elemento differenziante del c. si aggiunge quello di essere nato storicamente in seno al giudaismo, una religione a sua volta rivelata e fondata, con un suo canone di Scritture sacre e, almeno potenzialmente, anch’essa universalistica. Perciò pure i cristiani si considerano popolo eletto, popolo di Dio, assemblea santa, Chiesa. Il diventare membro di questo popolo dipende da alcune condizioni: in primo luogo, l’iniziazione battesimale, che suppone la fede in Gesù Cristo redentore, morto e risorto; a questa fede è indissolubilmente legato, come primo precetto della legge antica e nuova, l’amore per Dio e per il prossimo; in questa fede è radicata la speranza nella beata immortalità, concessa dalla misericordiosa bontà e giustizia del Dio padre degli uomini.
1. Storia
Nel corso della sua storia i diversi elementi del c. sono stati variamente accentuati, interpretati e vissuti e ciò spiega il frazionamento cui è andato soggetto; d’altra parte, dal sentimento stesso della fratellanza fra gli uomini, dalla nozione della bontà e misericordia divina e dall’esempio e insegnamento del Cristo sono derivati non soltanto l’impulso missionario a diffondere la verità tra tutti gli uomini per renderli partecipi della salvezza, ma anche l’anelito alla riunione di tutti i cristiani, a sua volta espressosi in maniere diverse.
1.1 I primi secoli. - I primi contrasti emersero già in età apostolica, con l’opposizione in
La nuova politica ecclesiastica, inaugurata da Costantino con l'editto di
1.2 Medioevo. - Anche a causa delle vicende politiche, nel Medioevo il vescovo della Chiesa di
1.3 Riforma e Controriforma. - Movimento conciliare e cultura umanistica coincidevano nell’aspirazione a una riforma della Chiesa ‘nel capo e nelle membra’. Di fronte alla ‘riforma cattolica’ si mantennero nondimeno assai forti le tendenze alla scissione; alle affermazioni di autonomia della Chiesa gallicana si aggiunse la riforma protestante di M. Lutero e G. Calvino, le cui idee penetrarono, pur fieramente contrastate, nell’Inghilterra che Enrico VIII aveva staccato da Roma. Il cattolicesimo corse ai ripari e la riforma cattolica dopo il Concilio di
1.4 Questione politica e sociale. - La Rivoluzione francese, dopo un tentativo di riforma del cattolicesimo in senso antipapale e regalistico – la costituzione civile del clero/">clero – sboccò poi nel concordato napoleonico, fierissimo colpo al gallicanismo e prodromo alla costituzione dell’Impero, che subito riaccese il conflitto con il papato. Il contrasto con lo Stato perdurò per tutto il 19° sec., nel corso del quale il pontefice romano affermò sempre più nettamente la sua autorità, con la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, con il Sillabo, con il Concilio Vaticano I; ma accettò anche concordati non sempre vantaggiosi e subì, oltre alle leggi che sopprimevano privilegi ecclesiastici, la perdita del potere temporale. Per contro, mentre la Chiesa orientale alimentava la riscossa nazionale dei popoli balcanici e il panslavismo che vedeva in Mosca la ‘Terza Roma’, le correnti della Riforma si mostravano anch’esse inclini a conformarsi allo spirito dei tempi, cercando di adattare la loro teologia ai nuovi indirizzi della filosofia e della scienza.
Nella seconda metà del 19° sec., destava più precise preoccupazioni la questione sociale: da ciò sarebbe derivato, di fronte ai movimenti socialisti, il sorgere, un po’ dappertutto, dei nuovi movimenti di ‘c. sociale’ e di ‘democrazia cristiana’, nonché di partiti ‘cristiani’ o addirittura ‘cattolici’, destinati a un crescente successo nel 20° sec. in alcuni paesi (
1.5 Il 20° secolo. - Ai non pochi germi e stimoli per un rinnovamento del c., presenti all’inizio del 20° sec. nel modernismo, corrispose nella seconda parte del secolo l’accentuazione di motivi teologici particolari, gravitanti intorno ai concetti di Chiesa e di ‘ecumenismo’, mentre in una visione sempre più transconfessionale si venivano rinnovando i moduli stessi dell’esegesi biblica e della riflessione teologica. Intanto, le Chiese cristiane erano state messe a gravi prove dalle due guerre, dagli ultimi momenti del colonialismo e dalla persecuzione da parte dell’ateismo marxista. Gli stimoli provenienti da una sempre più diffusa secolarizzazione provocavano, in seno al c., una sempre maggiore accentuazione della missione etica e religiosa delle Chiese rispetto al precedente impegno mondano, come è avvenuto per la Chiesa cattolica con il Concilio Vaticano II.
2. Diffusione
Secondo le stime è di religione cristiana il 33,03% della popolazione mondiale (17,33% cattolici, 5,8% protestanti, 3,42% ortodossi, 1,23% anglicani, 5,25% altri). I cristiani sono prevalenti nella maggior parte dei paesi europei, con una significativa differenza tra l’Europa del Nord dove, pur essendo presenti alcune nazioni cattoliche (Repubblica di
Secondo gli
Chiesa cristiana riformata Fu fondata nei Paesi Bassi nel 1843 da H. de Cock, cui si unì tra gli altri A.C. van Raalte. Emigrati con alcuni seguaci negli Stati Uniti, nel 1847 aderirono alla Chiesa riformata d’America, dalla quale però, per la loro stretta adesione alle dottrine del più rigido calvinismo si separarono nel 1857.
Comunità cristiana Movimento religioso (ted. Christengemeinschaft) fondato da F. Rittelmeyer nel 1922: mescolanza di c., misticismo orientale e altri elementi, sulla base dell’antroposofia di R. Steiner. Soppressa dal nazismo (1941), risorse nel 1945.
Lega cristiana Associazione (ted. Christenbund) fondata a