Cràntore (gr. Kράντωρ, lat. Crantor -ŏris) di Soli. - Filosofo greco dell'antica Accademia (vissuto tra il 330 e il 270 a. C.), discepolo di Senocrate amico e condiscepolo di Polemone, maestro di Arcesilao. Commentò il Timeo, iniziando così la serie dei commentatori di Platone. Nel suo libro Περὶ πένϑους (Sul lutto, rivolto a consolare l'amico Ippocle per la morte dei figli) sostenne, contro l'ἀπάϑεια cinico-stoica, che le passioni devono essere moderate dalla ragione, non già sradicate. Tracciava inoltre una gerarchia dei beni in cui assegnava il primo posto alla virtù, seguita da salute, piacere e ricchezza.
Filosofo (vissuto tra il 330 e il 270 a.Crantore di Soli ). Discepolo di Polemone (che fu scolarco dell’antica Accademia dal 314 al 270 a.Crantore di Soli ), morì prima del maestro. Commentò il Timeo, iniziando così la serie dei commentatori di Platone. Nel suo libro Sul lutto, rivolto a consolare l’amico ...
loc. ius soli temperato le m. Principio del diritto basato sullo ius soli per cui la cittadinanza si acquisisce se si è nati nel territorio di un determinato Stato e almeno uno dei due genitori vi risiede legalmente da un certo numero di anni. ◆ Doveva...
loc. ius soli le m. Principio del diritto per cui la cittadinanza si acquisisce automaticamente per il fatto di essere nati nel territorio di un determinato Stato. ◆ Se in Argentina vige infatti lo «ius soli» e nascervi è sufficiente per diventarne...