Cosenza

Enciclopedia Dantesca (1970)

Cosenza

Adolfo Cecilia

La città calabrese ai tempi di D. era di recente divenuta, ad opera degli Angioini, il più importante centro della Sila. Ciò era avvenuto malgrado un precedente temporaneo arresto del suo sviluppo dovuto al fatto che la città aveva sostenuto Manfredi.

C. si trova nell'Apulia ‛ destra ' che con le altre dextri regiones costituisce quel lato d'Italia che Tyrenum mare grundatorium habet (VE I X 6); mentre dal punto di vista dialettologico è nella zona ove è diffusa la lingua Calabrorum distinta da quella Apulorum.

D. la cita in Pg III 124, ove Manfredi ricorda l'oltraggio subito dal proprio corpo, disseppellito e gettato fuori dei confini del ‛ regno '; tale azione fu ordinata da Clemente IV e fu fatta eseguire dal pastor di Cosenza (v. Pignatelli, Bartolomeo).

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