Corpo semplice

Enciclopedia Dantesca (1970)

corpo semplice


Il termine (plur. corpi o corpora simplici, dal latino plurale corpora simplicia) ricorre nel Convivio e nello Quaestio e sta per " elementi " (v.), cioè acqua, aria, fuoco e terra (cfr. Cv III V 5 li quattro corpi simplici).

L'espressione ‛ c. semplici ' non va confusa con ‛ c. omogenei ' (che sono sostanze), sebbene i c. semplici e i c. omogenei abbiano in comune il fatto che le loro parti hanno la proprietà del tutto, proporzionalmente alla quantità considerata: Quaestio 41-42 Corpora enim omogenea et corpora simplicia - sunt omogenea ut aurum depuratum, et simplicia ut ignis et terra - regulariter in suis partibus qualificantur omni naturali passione. Unde, cum terra sit corpus simplex, regulariter in suis partibus qualificatur, naturaliter et per se loquendo; quare cum gravitas insit naturaliter terrae, et terra sit corpus simplex, necesse est ipsam in omnibus partibus suis reguralem habere gravitatem, secundum proportionem quantitatis. La proprietà naturale dei c. semplici è di avere amore naturato in sé a lo luogo proprio (Cv III III 2).

I c. semplici vanno inoltre distinti dai c. composti (corpora composte) o misti, che amano il luogo e il tempo della loro generazione (Cv III III 3) da cui derivano la loro virtù. L'uomo (partecipe della natura del c. semplice, del c. misto e delle nature vegetale, animale, razionale) per la natura del simplice corpo [cioè della terra], che ne lo subietto signoreggia, naturalmente ama l'andare in giuso; e però quando in su muove lo suo corpo, più s'affatica (§ 6).