Cordati

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Tipo (o phylum) di animali definito da: presenza permanente o transitoria della corda dorsale (➔ corda); il sistema nervoso è situato dorsalmente a questo organo, l’intestino è ventrale a esso, la parte anteriore dell’intestino è perforata da più paia di fessure branchiali, permanenti o transitorie, il cuore è situato ventralmente all’intestino; la metameria può però mancare in alcune forme. I C. sono Celomati e Deuterostomi. Nella sua condizione tipica, quale si riscontra nell’anfiosso (➔), la corda dorsale decorre dall’estremità caudale a quella cefalica; negli Urocordati è limitata alla regione caudale e, tranne le Appendicularie, esiste solo nelle larve; nei Vertebrati giunge nella base del cranio, sino al livello dell’ipofisi, ma, fatta eccezione per alcune forme acquatiche, come le lamprede, gli storioni ecc., è un organo embrionale transitorio che viene sostituito precocemente dalla colonna vertebrale.

Fossili lungamente attribuiti a Echinodermi, risalenti al Paleozoico, hanno portato nuovi elementi nella sistematica e nella filogenesi dei C.: questi fossili presenterebbero una cavità faringea aperta, dotata, sul lato sinistro, di fessure branchiali. Tale condizione può essere ricondotta a quella di un organismo marino attuale, Cephalodiscus (➔ Emicordati), anche se questo ha un numero di fessure branchiali inferiore. Inoltre, all’interno di una struttura che questi animali utilizzavano per ancorarsi ai fondali fangosi e che veniva utilizzata per la locomozione, sarebbero riconoscibili una corda dorsale, un midollo e gangli spinali, strutture tipiche dei Cordati. Tali importanti ritrovamenti hanno indotto alcuni autori a rimuovere questi organismi dal phylum degli Echinodermi, inserendoli in un sottotipo di C., quello dei Calcicordati, ovvero C. con scheletro esterno calcitico, e a formulare una nuova teoria sull’origine dei C.: da un antenato simile a Cephalodiscus si sarebbero originati da un lato gli Emicordati e dall’altro i Calcicordati, da cui, in seguito, avrebbero preso origine gli Echinodermi prima e i diversi sottotipi di C. poi. Molti autori però non riconoscono la validità dell’attribuzione delle strutture fossili esaminate a elementi riconducibili ai Cordati. In contrapposizione a tale teoria ne sono nate altre, che riaccostano gli Emicordati a gruppi di celomati marini lofoforati, quali Foronidei, Brachiopodi e Briozoi, tutti filtratori e con caratteri intermedi tra Protostomi e Deuterostomi. Studi sulle forme larvali hanno evidenziato affinità con i Nemertini, organismi acelomati. Una possibile linea evolutiva potrebbe allora essere stata quella che dai Nemertini (acelomati protostomi) ha portato agli pseudocelomati lofoforati e poi agli Emicordati (celomati deuterostomi). In definitiva, i C. sarebbero suddivisi nei sottotipi dei Cefalocordati, degli Urocordati o Tunicati, dei Notocordati o Vertebrati e degli Emicordati (ritenuto da molti un phylum a sé stante, pur se molto vicino a quello dei C.), oltre al gruppo estinto dei Calcicordati, di posizione sistematica dubbia.

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