Convertitore

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

convertitore


convertitóre [agg. (f. -trice) e s.m. Der. di convertire, "chi o che effettua una conversione"] [ELT] [INF] Dispositivo, hardware o software, capace di trasformare il formato o il supporto di dati prodotti da una determinata apparecchiatura nel formato o supporto richiesto da un'altra apparecchiatura per la loro successiva utilizzazione, come occorre quando si passa, per es., da un calcolatore a un altro con diverso sistema operativo. Nel caso di conversione di dati da un supporto a un altro i c. sono costituiti normalmente da programmi se la conversione è ottenuta mediante un calcolatore elettronico digitale; altrimenti, i c. sono dei dispositivi hardware che vengono menzionati specificando il supporto di origine e quello di destinazione; si parla, per es., di c. scheda-nastro per indicare un dispositivo che trasferisce dati da una scheda meccanografica a un nastro magnetico. Quando ci si riferisce a un c. utilizzato per rendere compatibile l'uscita di un dispositivo con l'entrata di un altro è spesso impiegato il termine interfaccia per sottolineare la natura hardware del dispositivo. ◆ [FTC] Oltre che per indicare dispositivi per effettuare una conversione, nei vari signif. di questa operazione, il termine è spesso usato, con opportune qualificazioni, come sinon. di generatore elettrico, in quanto dispositivo in cui energia chimica, luminosa, termica, ecc. viene convertita in energia di un campo elettromotore e, se il generatore è chiuso su un utilizzatore, in energia di una corrente elettrica: c. elettrochimico, fotoelettrico, termoelettrico, ecc. ◆ [ELT] C. analogico-digitale e digitale-analogico: dispositivo per trasformare la rappresentazione di una grandezza, dalla forma analogica a quella digitale (numerica) o viceversa. (a) C. analogico-digitale: la grandezza da convertire, opportunamente amplificata o attenuata e trasformata in un segnale di tensione Va (fig. 1), è inviata all'ingresso di un comparatore a e confrontata con un segnale di campionamento VR ottenuto ponendo in azione, mediante segnali di comando forniti dal circuito di controllo b, un generatore di tensione a dente di sega c; il comparatore confronta con continuità la tensione da convertire con quella di riferimento; quando le due tensioni sono uguali viene aperta la porta d e quindi la porta d' che permette il passaggio di una serie di impulsi, generati da un apposito circuito e e rilevati da un contatore f; allorché il segnale c raggiunge il valore zero, il comparatore g richiude la porta e il contenuto del contatore è un numero N proporzionale a Va. (b) C. digitale-analogico: il dispositivo, a partire da valori numerici, costruisce una tensione discontinua; successiv., eliminando le discontinuità con procedimenti di interpolazione e filtraggio, consente di ottenere un segnale continuo. Nella fig. 2 è mostrato uno schema circuitale semplificato per la conversione in forma analogica di una grandezza, espressa in forma digitale a 4 bit; il primo bit (b₃) indica il segno del numero, gli altri bit (b₂, b₁, b₀) forniscono invece, nell'ordine, le cifre binarie dalla più alla meno significativa; se, per es., la cifra binaria in ingresso è 0100, la tensione in uscita Vu è VR/2; se invece il valore d'ingresso è 1001, la tensione è -(2-3)VR; gli interruttori schematizzati nella fig. 2 sono realizzati mediante circuiti integrati che assumono resistenza nulla oppure molto elevata a seconda che il valore del bit d'ingresso sia, rispettiv., 0 oppure 1; il segnale analogico d'uscita Va è prelevato all'uscita di un amplificatore operazionale ≤ g. ◆ [ELT] [OTT] C. analogico-digitale optoelettronico: v. optoelettronica: IV 305 c. ◆ [ELT] C. antilogaritmico: v. circuiti non lineari: I 623 b. ◆ [FTC] [MCC] C. di coppia: lo stesso che trasformatore di coppia. ◆ [ELT] [OTT] C. d'immagine: dispositivo fotoelettronico per formare immagini visibili sullo schermo di un tubo elettronico o su un pannello elettroluminescente, di oggetti illuminati da radiazioni invisibili (spec., infrarosse): v. immagine, intensificatori e convertitori d'. ◆ [OTT] C. di polarizzazione: dispositivo per variare lo stato di polarizzazione di una radiazione elettromagnetica monocromatica; nell'ottica discreta è realizzato mediante lamine di ritardo, mentre nell'ottica integrata si utilizzano materiali elettroottici la cui birifrangenza è variata con un campo elettrico. ◆ [FTC] [EMG] C. diretto e indiretto: dispositivo o macchina per la conversione di energia elettrica: v. elettronica di potenza: II 356 f sgg. ◆ [FTC] [EMG] C. elettrochimico: lo stesso che pila chimica (v.) e, in partic., cella a combustibile (v.). ◆ [FSD] C. fotoelettrico: lo stesso che cella fotovoltaica (v.). ◆ [ELT] C. monofase, trifase, tri-esafase, a più di 6 fasi: v. elettronica di potenza: II 357 e, f, 358 a. ◆ [MTR] [EMG] C. numerico a successive approssimazioni: v. misurazioni elettriche: IV 25 b. ◆ [ELT] C. tempo-ampiezza o ampiezza-tempo: dispositivo che presenta in uscita un segnale la cui ampiezza è proporzionale alla durata del segnale in ingresso, o viceversa. ◆ [ELT] C. tensione-frequenza: v. circuiti elettronici integrati: I 614 b. ◆ [MTR] [EMG] C. tensione-valore efficace: v. misurazioni elettriche: IV 24 f. ◆ [EMG] [TRM] C. termoelettrico: lo stesso che generatore termoelettrico, cioè che trasforma energia termica in energia elettrica; comprende i c. diretti, rappresentati dalle pile termoelettriche e di scarso interesse pratico, e i c. indiretti, costituiti da un motore termico (di norma, a combustione interna) che aziona un alternatore o una dinamo.