CONCHIGLIA

Enciclopedia Italiana (1931)

CONCHIGLIA (dal gr. κογχύλιον; lat. conchylium; fr. coquille; sp. concha; ted. Muschel; ingl. shell)

Carlo Piersanti

Involucro più o meno resistente e sviluppato, proteso a totale o parziale difesa del corpo dei Molluschi nonché di altri invertebrati, come Brachiopodi, Cirripedi, Vermi tubicoli, Insetti.

Conchiglia dei Molluschi. - È una secrezione del mantello che avvolge in tutto o in parte il corpo molle di tali animali. In qualche caso è ridotta di mole e nascosta nello spessore del mantello stesso (es. Limax, Aplysia, Philine, Marsenia, Onchidiopsis, ecc.). La materia componente la massa della conghiglia è distribuita in strati sovrapposti, dei quali il più vecchio è esterno, il più giovane interno. In parecchie specie si ha internamente uno strato di madreperla, ed esternamente lo strato dei prismi. Al disopra dello strato dei prismi si trova molte volte uno strato cuticolare, sottile (epidermide) o spesso (periostraco o epiflosi o drappo marino). Il periostraco e lo strato dei prismi sono generati dai margine del mantello; lo strato di madreperla invece con il contributo di tutto l'epitelio esterno del mantello. Essendo la conchiglia estravascolare, non ha in sé il potere di riparare a eventuali perdite. Se il margine della conchiglia è rotto durante la vita dell'animale, il difetto può essere completamente riparato; ma se è rotto l'apice o si pratica una lesione a una certa distanza dall'apertura, la sola ricostituzione possibile è rappresentata da materiale segregato dal mantello viscerale. Mentre l'animale continua a crescere, ciascuno strato di conchiglia si estende sopra e davanti a quello che era stato formato prima, risultando così la superficie esterna spesso segnata da linee di accrescimento che possono servire a stabilire l'età relativa dell'animale. In alcune conchiglie l'accrescimento è uniforme in altre periodico e segnato per ciascun periodo dallo sviluppo di linee, frange, varici, o spine.

L'aspetto materiale ci presenta alcuni tipi prevalenti di conchiglie: quello porcellanaceo, che ricorda la porcellana (Conus, Oliva, Cypraea); quello madreperlaceo, con uno spesso strato di madreperla (Turbo, Haliotis); quello vetroso, che imita il vetro (Vitrina); quello corneo, di sostanza prevalentemente organica (Loligo).

Chimicamente considerate, le conchiglie dei Molluschi risultano formate in massima parte di carbonato di calcio (90-95%), oltre che di fosfato di calcio e di sostanza organica (conchiolina). Per ulteriori notizie sulla morfologia della conchiglia dei Molluschi vedi le voci: anfineuri; cefalopodi; chitone; gasteropodi; scafopodi; lamellibranchi.

Conchiglia di altri invertebrati. - I Brachiopodi (v.), riuniti un tempo con i Lamellibranchi, hanno una conchiglia bivalve composta di due pezzi equilateri. Nei Lamellibranchi le valve sono distinte in destra e sinistra, laddove nei Brachiopodi una delle valve è disposta sul dorso dell'animale e l'altra sul ventre. La valva ventrale, che ordinariamente è la più grande, è talora perforata e terminata da un uncino sporgente, utile per l'adesione diretta o per il passaggio di un organo di adesione. La valva dorsale è sempre libera e imperforata. Una cerniera di due denti unisce intimamente le due valve indicate; solo in pochi casi manca.

Anche fra i Crostacei, i Cirripedi (v.) hanno interessanti formazioni conchigliari. Tra essi le Lepadi hanno una conchiglia fom ata di 5 placche calcaree, di cui una impari (carena) situata sul dorso dell'animale e 4 pari: il paio anteriore alla base è costituito dagli scuta e il paio posteriore dai terga. Nei Balani la massa conchigliare è formata da una corona esterna di 4, 6, 8 pezzi saldati, con scuta e terga articolati fra di loro, che chiudono a guisa di coperchio l'apertura superiore.

Alcuni vermi (Anellidi tubicoli), anziché abitare in gallerie scavate nella sabbia o tra le roccie, segregano dei tubi calcarei funzionanti come vere e proprie conchiglie (Serpula). Le larve dei Friganidi (Insetti) si costruiscono dei gusci tubulari o elicoidi, agglutinando dei granelli di sabbia, dei frammenti di minerali, di piante, o di piccole conchiglie.

Collezione di conchiglie. - La raccolta, la preparazione e la conservazione delle conchiglie fatta a scopo di studio, pur essendo una delle più facili ad eseguirsi, richiede la conoscenza di alcune norme fondamentali. Intanto, nelle collezioni più pregiate, si eliminano possibilmente gli esemplari trovati senza il corpo degli animali, in quanto risultano per lo più alterati nei loro caratteri. Volendo isolare la conchiglia di un mollusco vivo, si uccide dapprima l'animale per asfissia, o con l'uso di alcool forte, o di acqua bollente, quindi con aghi, con pinze o con altri ferri si svuota la conchiglia, la si lava e si asciuga, senza esporla ai raggi vivi del sole, sfregandovi sopra per ultimo, qualora sia liscia, uno straccio di lana imparaffinato. Nelle conchiglie bivalvi poi, dopo asportato il corpo dell'animale senza scardinare le valve, si pratica una legatura trasversale con filo per mantenere unite le valve stesse fino a quando il legamento elastico sia essiccato. Se le conchiglie sono munite di opercolo si cerca di conservare anche questo assicurandolo all'ultimo giro della conchiglia mediante dell'ovatta. Talvolta le conchiglie sono ricoperte da incrostazioni che ne alterano l'aspetto: si potranno ripulire fregandole con spazzole dure inumidite.

Le conchiglie per essere ben conservate debbono essere tenute all'asciutto, al buio e lontano dalla polvere, possibilmente in tubetti di vetro ermeticamente chiusi, o in scatole con coperchio.

Chi volesse praticare la sezione di conchiglie potrebbe agevolare il lavoro includendole prima in paraffina molto dura: il taglio si pratica con opportune seghe.

Le più importanti collezioni italiane di conchiglie si trovano nei musei di storia naturale di Torino, Genova, Milano, Roma, Pisa e di altri centri universitarî.

Usi delle conchiglie. - L'uso ornamentale delle conchiglie è stato assai esteso presso gli uomini preistorici, e anche presso i popoli delle antiche civiltà, come lo dimostrano i reperti archeologici. Grande stima godono tuttora alcune specie di conchiglie da parte di numerose tribù selvagge e semiselvagge dell'Africa, Asia, America, Oceania, che le adoperano a scopo ornamentale e monetario (v. cauri). Nei musei e nelle raccolte di viaggi si ammirano cimelî rappresentati da collane, monili, ciondoli, mosaici, intarsî fatti con Ovula, Oliva, Cypraea, Conus, Columbella, ecc. Talora si sono adoperate conchiglie per fare mosaici o rivestimenti interni a grotte artificiali.

I popoli moderni ricorrono alle conchiglie per l'estrazione della madreperla e delle perle. D0ve si raccolgono conchiglie in grande quantità e dove esistono specie di notevole mole esse sono utilizzate per la fabbricazione della calce o anche, contenendo esse fosfato di calcio, a scopo fertilizzante. L'uso ornamentale di conchiglie lavorate o intagliate è limitato alla produzione di cammei o di altre applicazioni del genere. La scuola di Torre del Greco che insegna l'incisione del corallo, del corno, dell'avorio, dell'osso, della tartaruga, insegna anche a lavorare le conchiglie, specialmente quelle a tipo porcellanaceo (Cassis, Strombus, Turbo, Ovula, Conus, Cypraea).

In profumeria si preparano le conchiglie profumate, trattandole prima con acido cloridrico diluito per spogliarle della crosta esterna, ed immergendole quindi fino all'impregnazione in essenza di bergamotto, lavanda, muschio, ecc.

Bibl.: C. Piersanti, I Molluschi e le Conchiglie, Milano 1926.

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