COMMODIANO

Enciclopedia Italiana (1931)

COMMODIANO (Commodianus)

Alberto Pincherle

Poeta cristiano latino, della cui patria ed età molto si discute. È autore di Instructiones, serie di 80 poesie, in due libri, il primo contro pagani e giudei, il secondo d'ammonimenti ai cristiani; e di un Carmen apologeticum, specie di catechismo, fondato sulla storia biblica e terminante con una raffigurazione della fine del mondo (vi compare Nerone redivivo) in cui si esprime il millenarismo dell'autore.

Nella praefatio al l. I delle Instructiones, C. dice di aver errato a lungo nel paganesimo, parentibus insciis ipsis (erano cristiani?) e d'essersi convertito legendo de lege: forse passando attraverso il giudaismo. I singoli carmi forniscono il titolo nell'acrostico; ma l'ultimo di tutti dà (a rovescio) Commodianus mendicus Christi. L'autore vi promette di rivelare il suo nome; il titolo è invece nomen Gasei, corretto in Gazaei e variamente interpretato: di Gaza in Palestina; di Gaza-ufala in Numidia; tesoriere; possessore di un tesoro (gaza) mistico (in contrapposizione a mendicus Christi); il Monceaux pensa a una corruzione (per poetae); altri a un nome semitico equivalente a Commodianus. Il Brewer ritiene C. di Arles, vissuto nel sec. V; ma alcuni componimenti si riferirebbero a persecuzioni e si oscilla tra quelle di Decio, di Aureliano, di Diocleziano; il Ramundo propone l'epoca di Giuliano l'Apostata. La lingua, lo stile e la sintassi sono barbari; la metrica, vorrebbe arieggiare la classica, ma con ignoranza della prosodia (solo negli ultimi due piedi dell'esametro è mantenuta l'accentuazione fissa; ma in luogo del dattilo si ha il molosso, il cretico, ecc.); ciò induce a ritenere C. piuttosto tardo. Il Monceaux rileva l'affinità con le iscrizioni africane; e all'Africa ci richiamano anche la conoscenza di Cipriano e la vivida escatologia.

Fonti eediz.: Gennadio, De vir. inl., 15; ed. principe delle Instructiones, di N. Rigault (Rigaltius), Toul 1649; del Carmen, J. B. Pitra, in Spicil. solesm., I (1852); ed. critiche: di E. Ludwig, Lipsia 1877 e 1878; di B. Dombart, Vienna 1887 (C. S. E. L., 15).

Bibl.: U. Monti, in Athenaeum, III (1915), pp. 200-208 (cfr. E. Klutzmann, in Berl. phil. Wochenschr., 1915, p. 1304); P. Monceaux, Hist. litt. de l'Afr. chrétienne, Parigi 1905; O. Bardenhewer, Geschichte der altkirchliche Literatur, II, 2ª ed., Friburgo in B. 1914, pp. 647 segg. e 433; M. Schanz, Gesch. d. latein. Liter. III, 3ª ed., Monaco 1922, p. 397 segg.; IV, ii, Monaco 1920, p. 397 segg.; P. L. Ciceri, varî saggi, in Onoranze a C. Pascal, Catania 1913; in Atti e mem. d. R. Accad. di Padova, 1916; in Didaskaleion, II (1913), pp. 363-422; in Riv. di filologia, 1914; in Athenaeum, 1914; E. Buonaiuti, Il cristianesimo nell'Africa romana, Bari 1928, p. 269 segg.; sulla metrica, da ultimo, E. H. Sturtevant, in Language, 1926, p. 223 sgg.

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