Salutati, Coluccio (o Lino Coluccio). - Umanista (Stignano, Buggiano, 1331 - Firenze1406). Visse in un primo tempo a Bologna, dove il padre si era rifugiato esule, e che i S. lasciarono poi nel 1351. Studiò retorica e notariato. Per più di vent'anni esercitò il notariato in diversi centri toscani, e fu cancelliere del comune di Todi e di quello di Lucca. Dal 1374 fu cancelliere della Signoria fiorentina; assertore della "libertà fiorentina", proseguì a Firenze l'impulso petrarchesco e attraverso le lettere (14 libri) si fece veicolo e promotore della rinascente cultura umanistica, ponendosi al centro della vita culturale italiana. Tra i temi sui quali più insiste, oltre alla polemica contro i logici della tarda scolastica, centrale è la difesa degli studia humanitatis intesi non come mera imitazione di moduli classici, ma come riscoperta e definizione di valori umani. Da questo punto di vista, notevole interesse suscitò la difesa dell'attività umana nel suo espandersi nella vita civile; quindi l'apologia delle "leggi" contro la medicina (De nobilitate legum et medicinae), in quanto le prime esprimono il complesso del mondo civile umano, la medicina (o fisica) lo studio di una natura che resta in realtà opaca ed estranea all'uomo. S. operò anche nella direzione di quel rinnovamento della scrittura libraria, che doveva culminare, ai primi del Quattrocento, nella nascita della scrittura "antiqua". Nell'ambito dell'attività letteraria è di notevole interesse il De laboribus Herculis, illustrazione del senso poetico e allegorico dei miti che si tramandavano su Ercole, assunto nel Rinascimento a simbolo della nobiltà e supremazia dell'uomo. Altri suoi trattati, in cui sempre S. affrontò ed approfondì problemi di etica e di civile convivenza sono: De tyranno, De saeculo et religione, De verecundia, De fato, fortuna et casu.
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero – Economia (2012)
Coluccio Salutati
Accanto al disprezzo e al sospetto con cui una parte della società medievale guardava i mercanti, vi sono anche elogi sulla loro utilità. Si viene a riconoscere gradualmente, infatti, che il patrimonio di virtù civiche di una città dipende dalla fedeltà e dall’impegno sociale anche ...
Umanista (Stignano, Buggiano, 1331-Firenze 1406). Notaio, dopo aver ricoperto l’incarico di cancelliere del comune di Todi (1367) e di Lucca (1371), dal 1374 fu per trent’anni cancelliere della signoria fiorentina. Nelle sue lettere si fece promotore della nascente cultura umanistica, contribuì all’avvio ...
Letterato (Stignano 1331 - Firenze 1406). Nominato cancelliere di Firenze nel 1375, fu per trent'anni, dopo la morte del Petrarca e del Boccaccio, il più autorevole umanista italiano, unico erede di quei grandi. Pertanto il suo atteggiamento nei confronti di D. ebbe importanza decisiva nel trapasso ...
salutare2 v. tr. [lat. salūtare «augurare salute», der. di salus -utis «salute»]. – 1. a. Rivolgere a una persona, nell’incontrarla o nell’accomiatarsi da lei, gesti o parole di saluto: salutare2 con un cenno della mano, con un cenno del capo, con una...
salutista salutista m. e f. [der. di salute; nel sign. 2, dal fr. salutiste, der. di salut «salute, salvezza» (in Francia l’Esercito della salvezza è chiamato Armée du salut)] (pl. m. -i). – 1. Chi si preoccupa molto della propria salute, chi dedica grande...