Coerenza intertemporale

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

coerenza intertemporale


In un modello economico dinamico, c. nel tempo delle scelte di un agente economico, i cui piani, presenti e futuri, stabiliti oggi, non subiscono variazioni domani.

Nella teoria dei giochi (➔ giochi, teoria dei), la c. i. o dinamica delle scelte dei giocatori è una condizione necessaria per un equilibrio perfetto nei sottogiochi (➔ equilibrio non competitivo). In particolare, i giocatori non possono promettere di adottare un determinato comportamento futuro che, all’occasione, non avrebbero interesse ad applicare: è il caso, per es., di un’impresa che minacci di abbattere i prezzi per scoraggiare una concorrente dall’entrare nel proprio mercato, ma che non troverebbe poi conveniente attuare una tale politica. In queste situazioni, si dice che la minaccia non è credibile (non credible threat), e si ipotizza che l’azienda concorrente la giudichi tale. Questo strumento è stato introdotto in macroeconomia da F.E. Kydland (➔) ed E.C. Prescott (➔) per studiare le possibilità di scelta di politica economica in un’economia multiperiodale in cui gli agenti hanno aspettative razionali (➔ aspettativa): essi mostrano che una scelta ottimale ex ante può non esserlo ex post, creando problemi di credibilità agli operatori pubblici che non sono in grado di mantenere promesse vincolanti. Un esempio è dato dal trade off (➔) tra disoccupazione e inflazione: data la scelta ottimale di politica economica, se il settore privato forma le proprie aspettative di inflazione in base a quella scelta, il governo ha un incentivo a cambiare politica ex post. Sotto l’ipotesi di aspettative razionali, gli agenti non possono commettere errori sistematici di valutazione; quindi questa allocazione ottimale non è sostenibile in equilibrio. L’analisi suggerisce la necessità di costruire regole, o istituzioni, che migliorino la credibilità dei policy makers.

Nella teoria economica comportamentale, infine, la c. i. si può riferire a una proprietà delle preferenze degli agenti. Si dice che un agente ha preferenze incoerenti se esse cambiano nel tempo: per es., se egli assegna un valore particolarmente elevato solo al livello di consumo attuale rispetto a tutti quelli futuri e, di conseguenza, in ogni periodo di tempo riassegna un peso maggiore al valore presente.

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