Rèbora, Clemente

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Poeta (Milano 1885 - Stresa 1957); insegnante di lettere a Milano; collaboratore della Voce, di Riviera ligure e di altri periodici. La problematica morale, la ricerca d'assoluto che già informava i suoi primi versi (Frammenti lirici, 1913), in cui a modi di sapore vagamente aulico, proprî di una tradizione poetica soprattutto lombarda (da Parini agli scapigliati), si mescolavano modi iterativi alla Péguy o analogici proprî delle nuove esperienze lirico-frammentiste, vennero maturando in lui quella crisi spirituale (testimoniata dai Canti anonimi, 1922), che più tardi (1929) sboccò nel suo approdo alla fede cattolica. Ritiratosi (1931) in un convento rosminiano di Domodossola, nel 1936 fu ordinato sacerdote. E da allora le sue rare poesie (Via Crucis, 1955; Curriculum vitae, 1955; Gesù il Fedele, 1956; Canti dell'infermità, 1956, ed. accr. 1957; Iconografia, post., 1959; Ecco dal ciel più grande, post., 1965) costituiscono un profondo colloquio con Dio, balenante di reminiscenze terrene e di visioni paesistiche. R. procurò anche, da giovane, eccellenti traduzioni di Andreev, Tolstoj e Gogol´. Già in parte ordinata dal fratello Piero in Le poesie. 1913-1947 (1947), la produzione poetica di R. è stata poi raccolta, a cura di V. Scheiwiller, in Le poesie. 1913-1957 (1961, ed. accr. 1982; nuova ed. a cura di G. Mussini e V. Scheiwiller, 1988); a cura di M. Marchione sono stati pubblicati 2 voll. di Lettere (1976-82: I, 1893-1930; II, 1931-1957), mentre l'opera omnia è stata raccolta nel volume Poesie, prose e letterature (collana I Meridiani, a cura A. Dei, 2015).

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