Clelia

Enciclopedia Dantesca (1970)

Clelia

Manlio Pastore Stocchi

. Leggendaria eroina romana. Data in ostaggio a Porsenna, evase dall'accampamento etrusco e, attraversato a nuoto il Tevere, ritornò presso i suoi. I Romani però, rispettosi dei patti, la restituirono a Porsenna il quale, ammirato, l'onorò singolarmente. Conclusa la pace, i concittadini le eressero una statua equestre sulla via Sacra.

L'impresa di Clelia, riferita da numerosi storici latini, da Livio (II XIII) a Valerio Massimo (Dict. et fact. mem. III II 2) a Orosio (Hist. II V 3; cfr. anche [Aur. Vittore] Liber de viris illustribus XIII) è celebrata in Mn II IV 10 come un esempio dell'aiuto miracoloso di Dio nei frangenti più gravi della storia romana: Nonne transitus Cleliae mirabilis fuit, cum mulier cumque captiva, in obsidione Porsennae, abruptis vinculis, miro Dei auxilio adiuta, transnavit Tyberim, sicut omnes fere scribae romanae rei ad gloriam ipsius commemorant? È opinione del Toynbee, accolta generalmente dai commentatori, che D. abbia tenuto presente il racconto di Orosio; ma è più probabile che nonostante il generico accenno agli scribae romanae rei il passo dantesco risenta soprattutto la suggestione di Virgilio " et fluvium vinclis innaret Cloelia ruptis ", con cui ha più stretti rapporti d'espressione (Aen. VIII 651; cfr. anche Giov. VIII 264-265).

Bibl. - P. Toynbee, D. Studies and Researches, Londra 1902, 127; C. Tills Davis, D. and the Idea of Rome, Oxford 1957, 63-64.

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