POPELIN, Claudius

Enciclopedia Italiana (1935)

POPELIN, Claudius

Andrée R. Schneider

Smaltatore, pittore e poeta, nato il 2 novembre 1822 a Parigi, morto ivi il 17 maggio 1892. Allievo del pittore F. E. Picot e soprattutto di Ary Scheffer, coltivò dapprima la pittura storica che abbandonò presto per cimentarsi nello smalto del tipo Limoges. Nel 1863 espose le sue prime placche smaltate, di un'arte ancora timida, e le sue porcellane. Sono delicate prospettive e vedute di scorcio, nelle quali l'eleganza del disegno rammenta talora i cammei antichi. La serie press'a poco completa dei suoi smalti è riunita nel museo delle arti decorative. Il P. scrisse un Traité de l'émail des peintres (1868). Come poeta ha lasciato il Livre des Sonnets con incorniciature disegnate da lui stesso. Molto erudito, tradusse e commentò nel 1880 il Sogno di Polifilo di Francesco Colonna. I suoi gusti letterarî si rispecchiano nei soggetti dei suoi smalti: Pico della Mirandola, Giulio Cesare equestre (1864), al museo di Chantilly; Gastone di Foix, Enrico IV, La Verità, La Rinascita delle lettere. Suo grande modello fu il Rinascimento italiano, che attuò l'alleanza della grande arte con l'artigianato.

Bibl.: L. Falize, C. P. et la Renaissance des émaux peints, Parigi 1893 (estratto della Gaz. des beaux-arts); P. de Bouchaud, C. P., Parigi 1894; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933.

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