Pavóne, Claudio

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Storico e archivista italiano (Roma 1920 - ivi 2016). I suoi interessi si sono rivolti essenzialmente a due campi della storia contemporanea. In primo luogo, alla storia delle istituzioni e dell'amministrazione italiana dopo l'unità, come nella monografia Amministrazione centrale e amministrazione periferica: da Rattazzi a Ricasoli (1859-1866), nei saggi sull'inserimento di Roma e del Lazio nello Stato italiano (1957, 1958, 1965) e, tra il 1989 e il 1996, sul suffragio universale e sul principio plebiscitario; a tali interessi è legata anche la cura dell'edizione delle carte di Giovanni Giolitti. Ha dedicato poi gran parte della sua produzione al fascismo, all'Italia nella Seconda guerra mondiale e, soprattutto, alla Resistenza. In seguito ha affrontato il tema cruciale della continuità degli apparati dello Stato italiano dal fascismo al postfascismo. Negli anni Settanta ha curato l'edizione delle carte delle Brigate Garibaldi nella Resistenza, prima raccolta sistematica di documenti di formazioni militari della Resistenza italiana.

Vita

Laureatosi in giurisprudenza all'università di Roma nel 1943, frequentò successivamente il corso di laurea in filosofia. Partecipò alla Resistenza nelle file del PSIUP a Roma, dove fu arrestato nell'ott. 1943 e detenuto; liberato dopo quasi un anno di reclusione, operò poi a Milano nel Partito italiano del lavoro. Collaborò nel dopoguerra al Dizionario biografico degli italiani e dal 1949 divenne funzionario degli Archivi di Stato; come direttore dell'Ufficio studi e pubblicazioni ha ideato e diretto, con P. D'Angiolini, la Guida generale degli Archivi di Stato (4 voll., 1981-94). Prof. di storia contemporanea all'univ. di Pisa (1975-91). Vicepresidente (1994-95) dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, presidente della Società italiana per lo studio della storia contemporanea, dal 1993 è stato direttore della rivista Parolechiave.

Opere

I suoi interessi di studio sono rivolti per lo più alla storia della pubblica amministrazione italiana e al nodo fascismo-guerra-Resistenza-postfascismo. Tra le curatele: Dalle carte di Giovanni Giolitti, quarant'anni di politica italiana (con G. Carocci e P. D'Angiolini, 3 voll., 1962); Brigate Garibaldi nella Resistenza (con G. Carocci, G. Grassi, G. Nisticò, 3 voll., 1979); Storia d'Italia nel secolo 20°: strumenti e fonti (3 voll., 2006). Tra le opere: Amministrazione centrale e amministrazione periferica: da Rattazzi a Ricasoli, 1859-1866 (1964); La continuità dello Stato (1974; ried. 1995); Geografia e struttura della Resistenza europea (1997); Novecento: i tempi della storia (2003); Intorno agli archivi e alle istituzioni (2006); Prima lezione di storia contemporanea (2007); Gli inizi di Roma capitale (2011); Aria di Russia: diario di un viaggio in Urss (2016). Ma l'opera di grande respiro, che ha arricchito la riflessione sulla Resistenza con una vera e propria svolta storiografica, apparve nel 1991: Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, dove, oltre ad approfondire, con l'ausilio di una vastissima selezione di fonti, alcuni temi di grande rilevanza come il valore fondante della scelta, il problema della violenza, il rapporto tra politica e morale, P. distingue tre aspetti della lotta resistenziale vista a un tempo come guerra patriottica, civile e di classe, rielaborando soprattutto l'interpretazione, fino ad allora monopolio della pubblicistica di destra, della Resistenza come guerra civile nel senso di considerare tale interpretazione una «chiave di lettura di carattere generale».

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