Fauriel, Claude

Enciclopedia Dantesca (1970)

Fauriel, Claude

Remo Ceserani

Critico e filologo francese (Saint-Étienne 1772-Parigi 1844); visse al centro di fervidi scambi di idee e di gusto con i maggiori rappresentanti della cultura illuministica e romantica europea. Dedicò a D. molta attenzione: spintovi probabilmente dagli scritti e dalla conversazione del Sismondi, della Stäel e degli Schlegel, già nel 1810 formulò il progetto di scrivere un libro su Dante. L'amico carissimo A. Manzoni l'incoraggiò a più riprese a portarlo avanti. Aiuti e incoraggiamenti gli vennero anche dal Biagioli, dal Monti e da altri italiani, ed egli raccolse molte note e appunti (che tuttora si conservano all'Institut de France fra le sue carte). A una completa realizzazione del progetto, però, non giunse mai, in parte per la sua connaturata meticolosa scrupolosità, in parte perché ben presto si accorse che gli occorrevano molte più ricerche e conoscenze di quante non potesse raccogliere.

Nei carteggi gli accenni a quest'opera sono molto frequenti. Il Manzoni, nel febbraio 1811, prometteva al F. l'aiuto di amici residenti in Italia, come il Mustoxidi, che avrebbe potuto inviargli libri e documenti di archivio. Nell'estate dello stesso anno prometteva d'inviargli una lettera inedita del Vico su D. (segnalata dal Cuoco a un amico milanese del Manzoni): certamente la lettera a Gherardo Degli Angioli. Sempre nel 1811 la marchesa di Condorcet, che viveva con il F., parlava in una lettera a Giulia Manzoni delle " immenses recherches " di F. " pour son Dante - quel ouvrage! ". A varie riprese negli anni successivi, sino al 1818, il Manzoni, scrivendo al F., chiedeva a che punto fosse il lavoro su Dante. Quando poi il F. scese in Italia - soggiornando a Firenze nell'inverno 1824 e a Milano e Brusuglio, presso i Manzoni, nel 1825 - raccolse nuovi appunti e documenti. Aveva, però, ormai rinunciato all'idea di pubblicare un libro organico sul poeta italiano: lo studio di D. per lui rientrava in un più ampio piano di studi sulla rinascita letteraria dell'Europa medievale: in particolare di Provenza e d'Italia.

Quando nel 1830 il duca di Broglie, ministro dell'istruzione, fece istituire per F. in Sorbona la cattedra di letterature straniere, egli incominciò i suoi corsi con lezioni sulla poesia provenzale (intercalati con lezioni sulla poesia popolare dei Serbi e dei Greci). A D. si rivolse più tardi, iniziando un corso nella Pasqua del 1833, che proseguì anche l'anno successivo. Il corso si articolava in tre parti (che non furono tutte ugualmente sviluppate): 1) D. e l'ambiente storico; 2) la letteratura italiana prima di D.; 3) analisi della Commedia e delle altre opere di Dante. Su richiesta degli ascoltatori, nelle lezioni del secondo anno, si soffermò più a lungo del previsto a trattare della lingua italiana e della sua storia. Le lezioni furono note integralmente solo al folto pubblico che le sentì dalla viva voce del professore (c'erano Ampère, Sainte-Beuve, Ozanam e altri). Qualcuna uscì su rivista (" Revue des Deux-Mondes " ottobre 1834: Biographie de Dante; " Bibliothèque de l'École des Chartes " IV 1842-43: De la Poésie provençale en Italie, e Sordello; " Revue indipendente " giugno 1843: Françoise de Rimini e Ugolin). La biografia di D., con il titolo Vie de D. Alighieri, fu inserita a mo' di prefazione in una delle edizioni della traduzione di P.A. Fiorentino (Parigi 1846). Dopo la morte del F., nel 1854, Jules Mohl cercò di ricostruire (sulla base dei quaderni dello stesso F., dei quali però disponeva solo in parte) il corso su D., e lo pubblicò in due volumi: Dante et les origines de la langue et de la littérature italiennes (Parigi; trad. ital. di G. Ardizzone, Palermo 1856). Come risulta dal confronto con i brani pubblicati in rivista (e ignorati dal Mohl) e dall'esplorazione, compiuta dal Galley, delle carte del F., il lavoro del Mohl presenta molte lacune, confusione nella disposizione e oscillazioni di redazione.

Le lezioni del F., anche se si stenta a ricostruirne tutti gli argomenti e i vari sviluppi, si possono considerare una delle più interessanti e meditate trattazioni di D. nell'Ottocento. Tutta la parte riguardante la storia dei comuni italiani che fa da sfondo alla vita di D. e alla Commedia è basata su un'attenta revisione della Storia del Sismondi, condotta sulla scorta dei documenti pubblicati dal Muratori o di altri documenti appositamente studiati. La parte dedicata alla figura complessiva di D. dà un giusto rilievo ai rapporti fra esperienza personale, potenza individuale della fantasia, tradizione letteraria e sfondo storico e culturale. Molto notevoli sono i capitoli dedicati alla confutazione dell'interpretazione allegorica della Commedia, alla trasformazione subita nell'opera dantesca dai personaggi della mitologia classica, all'analisi di alcuni singoli episodi del poema.

Bibl. - V. alla voce Francia (particolarmente i contributi di A. Counson, A. Bisi, A. Jeanroy, G. Maugain, H. Cochin, R. Noli, A. Vallone, A.P. Friederich, R. Wellek, A. Pézard, R. Beyer). E inoltre: A. Manzoni, Carteggio, a c. di G. Sforza-G. Gallavresi, Milano 1912-21; A.F. Ozanam, Oeuvres complètes, Parigi 1859, II 95-148; C.A. Sainte-Beuve, Portraits contemporains, ibid 1876, IV 125-268; J.B. Galley, C. Fauriel. Membre de l'Institut, Sainte-Étienne 1909 (monografia fondamentale, con ricca bibl.); C. Giulia, Il Manzoni e il F., Torino 1918; M. Bouteron - J. Tremblot, Catalogue général des manuscrits de la Bibliothèque de l'Institut, Parigi 1928; B. Dargassies, Un commento inedito di F. alla D. C., in " Novale " (Palermo), marzo 1929, 179-181; ott. 1929, 230-231; dic. 1929, 262-264; ag. 1930, 123-124; G. De Piaggi, Il corso su D. di C.F., in " Riv. di Letter. Mod. e Comp. " XIV (1961) 141-155; A. Galpin, F. in Italy. Unpublished Correspondance (1882-25), Roma 1962; M. Ibrovac, C.F. et la fortune européenne des poésies populaires grecque et serbe, Parigi 1966.

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