CLAQUE

Enciclopedia Italiana (1931)

CLAQUE

Sebastiano Arturo Luciani

Vocabolo francese che letteralmente significa colpo dato col palmo della mano. Nel gergo teatrale viene così chiamata, per estensione, un'organizzazione d'individui pagati per applaudire e determinare il successo di autori e attori. La claque si può dire nata con lo stesso teatro, ma il suo primo impiego ufficiale pare si debba a Nerone, che secondo Svetonio (Ner., 20) fece venire dalla Grecia dei maestri specialisti di claque. Gli applausi si distinguevano in bombi, che imitavano il rumore sordo e continuo del ronzio delle api, imbrices, che risuonavano come la pioggia sulle tegole, e testae, il cui suono era quello di un vaso di creta che si rompe. Le persone addestrate erano chiamate iuvenes, i capi curatores. Erano 5000, e la loro paga annua era di 40.000 sesterzî. Nel sec. XVIII in Francia certe rivalità di attrici fecero rinnovare il costume di pagare degli spettatori incaricati di applaudire; ma solo durante il primo Impero la claque si organizza stabilmente. Ogni teatro ha allora un suo capo claqueur e da allora il costume si è conservato in quasi tutti i teatri moderni. Nel Settecento il posto della claque era la platea, in cui non v'erano un tempo che posti in piedi; attualmente è il loggione - per quanto una claque ben organizzata abbia cura di disseminare quasi in ogni categoria di posti i suoi agenti.

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