Vaticano, Citta del

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Vaticano, Città del

Katia Di Tommaso
Silvia Moretti

Lo Stato della Chiesa cattolica

Benché sia lo Stato meno esteso del mondo, la Città del Vaticano conta molto sulla scena internazionale. Come sede della Chiesa cattolica, infatti, il suo ruolo anche politico – oltre che religioso e morale – è assai rilevante: poco importano la scarsa estensione e i pochissimi residenti, se si considera quante persone al mondo ne riconoscono l’autorevolezza

La capitale del papa

La condizione della Città del Vaticano come Stato è del tutto eccezionale: ha un territorio minuscolo (0,44 km2) e di conseguenza una popolazione estremamente esigua (900 abitanti).

Il vero e proprio Stato è costituito dalla basilica di S. Pietro e dai palazzi che le sorgono accanto, intorno a un colle – il Vaticano, appunto – ai margini del centro storico di Roma. Uno di questi palazzi ospita i Musei Vaticani, fra le più importanti raccolte d’arte del mondo; un altro la straordinaria Biblioteca Vaticana e gli archivi, più che millenari; altri palazzi, infine, ospitano il capo dello Stato della Città del Vaticano, cioè il papa, e gli uffici per l’amministrazione morale e materiale della Chiesa cattolica.

La Chiesa cattolica è un’antichissima istituzione, complessa e articolata, con rappresentanti e organismi in ogni luogo in cui esistono dei fedeli.

Dal Vaticano i cattolici di tutto il mondo – circa un miliardo – ricevono indicazioni su questioni etiche e religiose: l’influenza del Vaticano si estende perciò a gran parte del mondo, e il suo ruolo internazionale è superiore a quello di molti Stati.

Un piccolo territorio dove il papa è ancora re

Il 20 settembre 1870 l’esercito italiano entrava a Roma mettendo fine allo Stato della Chiesa e al potere temporale dei papi. Da quel momento e fino alla firma dei Patti Lateranensi nel 1929 i pontefici che si succedettero al soglio papale non riconobbero lo Stato italiano e si considerarono prigionieri nei palazzi vaticani. Nel 1874 Pio IX vietò ai cattolici italiani di partecipare alla vita politica e di collaborare con lo Stato «usurpatore».

L’11 febbraio 1929 il governo fascista strinse un accordo con la Santa Sede (concordato), con il quale terminò la contrapposizione tra il Regno d’Italia e i pontefici (la celebre ‘questione romana’). Con la firma dei Patti Lateranensi nasceva lo Stato della Città del Vaticano e il papa assumeva formalmente il titolo di sovrano. Cedendo alla Santa Sede la sovranità di questo piccolo territorio posto nel centro di Roma, l’Italia garantiva al nuovo Stato la più completa libertà da ogni ingerenza e al papa l’indipendenza assoluta come capo spirituale del cattolicesimo. Da parte sua il pontefice riconosceva il Regno d’Italia con Roma capitale. Tra le clausole del concordato (i Patti, infatti, erano costituiti da un trattato e da un concordato) va ricordata quella che stabilisce il riconoscimento da parte dell’Italia della religione cattolica come religione di Stato e di conseguenza l’importanza conferita all’insegnamento della dottrina cattolica nella scuola. Nel 1984 l’allora presidente del consiglio, il socialista Bettino Craxi, stipulò un nuovo concordato con la Santa Sede che cancellò alcune norme stabilite nel 1929 ritenute anacronistiche. Per la magnificenza del suo patrimonio artistico, nel 1960 la Città del Vaticano è stata iscritta nel Registro internazionale dei beni culturali sotto protezione speciale, istituito dall’UNESCO. Neutrale ed estraneo a qualsiasi conflitto bellico, il Vaticano non fa parte delle Nazioni Unite, ma – in virtù del suo prestigio spirituale – gode di alta considerazione in tutto il mondo.

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