Cirripedi

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Classe di Crostacei quasi esclusivamente marini, considerati, nelle classificazioni meno recenti, come una sottoclasse di Crostacei, quando a questi ultimi veniva attribuito il rango di classe. Allo stato adulto vivono fissi sulle rocce, o su corpi galleggianti o sommersi, ora mediante un peduncolo, ora sessili e aderenti al substrato. Molti sono parassiti, esterni o interni, di altri animali. Il tronco presenta sei appendici bifide, fortemente incurvate, in forma di cirri che, col loro movimento, adempiono alla funzione alimentare e al ricambio respiratorio. Nella grande maggioranza sono ermafroditi, ma assai raramente si ha autofecondazione. L’esistenza di speciali maschi, detti complementari, molto più piccoli degli individui ermafroditi e allogati nel mantello della femmina, assicura sempre la fecondazione. Lo sviluppo si compie attraverso gli stadi liberi di nauplius e di metanauplius, cui segue quello di larva cipridiforme o larva cypris, che dopo un breve periodo di vita libera si fissa trasformandosi gradualmente nell’individuo adulto. I C. sono suddivisi negli ordini Ascotoracici, Toracici, Acrotoracici e Rizocefali. Gli Ascotoracici sono considerati i più primitivi. I Toracici costituiscono l’ordine più noto e rappresentato; la divisione nei sottordini Balanomorfi e Lepadomorfi riguarda in effetti solamente quest’ordine, e non tutta la classe. Gli Acrotoracici comprendono alcune decine di specie di cui una (Kochlorine hamata) diffusa nel Mediterraneo; le femmine sono spesso molto più grandi dei maschi. L’ordine dei Rizocefali è quello in cui sono avvenute le più importanti modificazioni, in risposta all’adozione del parassitismo.

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