CIPE Sigla del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, organo collegiale di programmazione economica costituito con l. 48/27 febbraio 1967. La sua composizione e le sue funzioni sono state riformate dal d.legisl. 430/5 dicembre 1997. Presieduto dal presidente del
Il CIPE definisce le linee di politica economica in ambito nazionale, comunitario e internazionale, individuando gli specifici indirizzi e gli obiettivi prioritari di sviluppo economico e sociale, delineando le azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi prefissati, tenuto conto anche dell’esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale, ed emanando le conseguenti direttive per la loro attuazione e per la verifica dei risultati. Inoltre definisce gli indirizzi generali di politica economica per la valorizzazione dei processi di sviluppo delle diverse aree del paese, con particolare riguardo alle aree depresse, e ne verifica l’attuazione, attraverso una stretta cooperazione con le Regioni, le Province autonome e gli enti locali interessati. A tale fine approva, fra l’altro, piani e programmi di intervento settoriale e ripartisce, su proposta delle amministrazioni interessate, le risorse finanziarie dello Stato da destinare, anche attraverso le intese istituzionali di programma, allo sviluppo territoriale. Svolge anche funzioni di coordinamento e di indirizzo generale in materia di intese istituzionali di programma e di altri strumenti di programmazione negoziata, per il raggiungimento degli obiettivi generali di sviluppo fissati dal governo e del pieno utilizzo delle risorse destinate allo sviluppo regionale, territoriale e settoriale. Procede, inoltre, periodicamente a ridefinire obiettivi e indirizzi in base all’efficacia degli interventi attuati.
Provvedimenti legislativi successivi al d. legisl. 430/1997, hanno precisato le competenze del CIPE in materia di commercio estero,