CIOCIARIA

Enciclopedia Italiana (1931)

CIOCIARIA (così nella forma scritta più usuale; Cioceria nell'uso vivo; A. T., 24-25-26)

Roberto Almagià

È il nome con cui viene designata una regione del Lazio meridionale, nella quale è diffusa fra gli abitanti quella forma antichissima di calzature dette ciocie, costituite da una coppia suola con la punta rialzata davanti, mantenuta aderente e stretta al piede mediante stringhe di cuoio, girate (abbodate) 13 volte anche intorno alla gamba, la quale è poi rivestita fin quasi al ginocchio da una fascia o pezzuola di tela bianca. La regione non ha limiti precisi: a nord comprende per intero l'antico circondario di Frosinone fino a M. Scalambra e al displuvio con l'Aniene (anzi taluni v'includono anche l'alta valle dell'Aniene); a est è limitata dalla dorsale principale dei Monti Ernico-Simbruini e della Meta, arriva, cioè, fino al confine con l'Abruzzo; a sud include l'antico circondario di Sora, fino al solco del Rapido-Gari; a ovest e sud-ovest è limitata dalla dorsale principale dei Lepini. Il versante di questi monti volto al mare è considerato di solito come estraneo alla Ciociaria, sebbene gli abitanti di questa abbiano strette relazioni anche con la regione delle Paludi Pontine dove si recano a lavorare durante alcuni mesi dell'anno. All'ingrosso si possono assegnare alla Ciociaria 3400 kmq. Ma la regione non ha unità fisica, anzi non ha neppure una propria individualità; come, del resto, l'uso delle ciocie, che si considerano una derivazione delle calzature in uso presso i legionarî romani, è diffuso largamente anche in altre parti dell'Italia centrale, in Calabria e perfino in regioni montuose della Regione Balcanica.

Il nucleo della Ciociaria è costituito dal quadrilatero compreso fra Anagni, Guarcino, Sora e Frosinone, al cui centro, all'incirca, è Alatri. La città principale è Frosinone, e i confini della nuova provincia di cui essa è capoluogo non diversificano molto, salvo a ovest e a sud, da quelli della Ciociaria.

I Ciociari sono gente robusta, energica, dedita soprattutto al lavoro dei campi, molto religiosa, amante delle feste; le donne sono famose per la loro bellezza, non meno che per la resistenza al lavoro, anche a quello rude della terra; sono note anche per l'ambizione di adornarsi di gioielli e di sfarzosi abbigliamenti, specialmente in occasione di nozze o di altre cerimonie solenni.

Il folklore ciociaro è ricco e vario; frequenti e interessanti sono le processioni e altre feste religiose; notevoli le canzoni popolari, gli stornelli, ecc.

V. tavv. XCVII-C.

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