CINGHIALE

Enciclopedia Italiana (1931)

CINGHIALE (dal lat. singularis; lat. scient. Sus L. 1758; fr. sanglier; sp. jabalí; ted. Wildschwein; ingl. wild-pig)

Oscar De Beaux

Genere di Mammiferi della sottofamiglia dei Suini (v.), il quale comprende animali di grossa o media statura, con coda di media lunghezza, e con 6 paia di capezzoli. Formula dentaria

Gl'incisivi inferiori sono lunghi, a piuolo e diretti orizzontalmente. I giovani sono di regola striati longitudinalmente di chiaro e scuro. Il genere comprende circa 52 fra specie e sottospecie.

Il Cinghiale comune (Sus scrofa L.) è tarchiato con collo e tronco corti e compressi, testa assai lunga e stretta, orecchi eretti e molto pelosi, rivestimento brizzolato di nero e grigio-giallastro, con le setole sfilacciate all'apice. Può raggiungere l'altezza di quasi 1 m. alla spalla e oltrepassare i 200 kg. di peso. I suoi movimenti sono goffi ma irruenti; corre velocemente, compie talvolta lunghi viaggi, nuota anche per parecchi chilometri, attraversa con facilità cespugli fittissimi, e scava rapidissimamente il suolo. È di vista debole, ma di udito e olfatto finissimi. D'indole sveglia e guardinga, è generalmente pacifico, ma non sopporta irritazioni; inacerbito per ferite o persecuzioni patite, attacca talvolta con violenza, il verro servendosi principalmente delle zanne inferiori; la scrofa, con potenti morsi. Socievolissimo coi suoi simili, vive in branchi composti di femmine con giovani, o di maschi adulti; i maschi vecchi sono solitarî. Di abitudini notturne, si pasce di qualsiasi cibo, prediligendo ghiande, nocciole, castagne, arvicole e topi campagnoli; fa volentieri irruzione nei campi di patate, bietole, frumento, granturco e legumi. Dopo una gravidanza variabile secondo l'età da 16 a 20 mesi, la femmina partorisce da 4 fino a 12 piccoli, che sono tenuti nascosti per circa 2 settimane e poi seguono la madre agilissimi e giocosi. A 18 o 19 mesi sono atti alla riproduzione, a 5 o 6 anni finiscono di crescere e possono campare oltre 20 anni. Il cinghiale, pur disponendo d'una grande adattabilità, preferisce luoghi umidi o acquitrinosi, sia in bassura che in montagna, con o senza bosco. La sua carne è eccellente e saluberrima, cuoio e setole buoni. Attualmente il Cinghiale tipico: Sus scrofa scrofa L. è comune in molte parti del Belgio, Francia, Germania; nell'Italia settentrionale-occidentale è ricomparso nel 1919. Nell'Italia centrale vive il Cinghiale maremmano (S. scrofa Majori de Beaux et Festa) un poco più piccolo. Il Cinghiale sardo-corso (S. scrofa meridionalis Major) è con quasi certezza un piccolo maiale perfettamente rinselvatichito e cinegeticamente ottimo. I cinghiali dell'Italia meridionale non sono ancora studiati. Tutti i cinghiali italiani meritano d'essere gelosamente conservati per interesse scientifico e per la caccia.

Fra le altre specie di cinghiali citeremo ancora il Cinghiale vittato (S. vittatus Müller et Schlegel), che abita con numerose sottospecie, alcune delle quali probabilmente non originarie selvatiche, la Penisola Malese, Sumatra, Giava, Flores, fino alla Nuova Guinea e numerose isole della Polinesia. Il Cinghiale di Celebes (S. celebensis Müll. et Schleg.) che abita, con numerose sottospecie, Celebes, Ceram, le Filippine e Borneo. Il Cinghiale barbato (S. barbatus Müll. et Schleg.) che vive in numerose sottospecie a Borneo, Sumatra, alcune isole vicine a questa, e alcune tra le Filippine. Il Cinghiale verrucoso (S. verrucosus Müll. et Schleg.) di Giava.

Il genere Porcula comprende la sola specie Porcula salvania Hodgs., un cinghialetto alto circa 28 cm. alla spalla, con coda corta e 3 paia di capezzoli, che abita la zona boscosa ai piedi dell'Himālaya orientale.

Bibl.: Müller e Schlegel, in Verh. Natur. Ges. overz. Bez., Leida (1844); C. I. Major, in Zool. Anz., VI (1883); Jentink, Notes Leid. Mus., XXVI (1906); Miller, in Proc. Un. St. Nat. Mus., XXX (1906); Trouessart e Dehaut, in C. R. Acad. Sciences, CLIII, Parigi 1911; Thomas, in Proc. Zool. Soc., 1912; A. Ghigi, in Natura, VIII (1917); De Beaux e Festa, in Memorie Soc. ital. scienze nat. Museo civico Milano, IX, iii (1927).

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