Chiuso

Enciclopedia Dantesca (1970)

chiuso

Emilio Pasquini

Questo sostantivo ricorre in un unico luogo ad aprire la splendida similitudine con cui D. presenta la testa / di quella mandra fortunata, cioè la prima schiera di anime dell'Antipurgatorio: Come le pecorelle escon del chiuso / a una, a due, a tre, e l'altre stanno / timidette atterrando l'occhio e 'l muso... (Pg III 79).

Vale " recinto ", " luogo circondato da una stecconata, dove si custodisce il bestiame ", " spazio cintato o coperto, per tenere raccolto e al riparo il gregge " (v. CHIUSURA); ed è il primo esempio noto ai vocabolaristi. (Lo riprese l'Ariosto, con altra intonazione e ‛ variatio ' consapevole: " Tratti gli ha come pecore al chiuso, / e poi la notte al lupo ha l'uscio aperto "). Il Buti: " del chiuso, cioè dove sono state la notte per salvamento da' lupi "; e il Serravalle, stabilendo un pertinente nesso col termine di etimo comune e di affine significato; " dal chiuso... idest, de clausura ".