CHILE

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

CHILE (X, p. 55; App. I, p. 409; App. II, 1, p. 573)

Mario RICCARDI
Florio GRADI
Renato PICCININI

Esplorazioni. - Nel 1955-56 si è effettuata una spedizione esplorativa nella parte chilena della Terra del Fuoco, sotto la direzione del padre A.M. De Agostini e con la partecipazione del geografo G. Morandini. Fra l'altro, venivano compiute le ascensioni alle cime del M. Sarmiento e del M. Italia, compiuti rilevamenti topografici e geologici, indagini glaciologiche e morfologiche, osservazioni meteorologiche, ecc.

Popolazione. - Il censimento del 24 aprile 1952 ha dato 6 milioni 206.544 ab.; secondo una valutazione, questi nel 1959 sarebbero saliti a 7.400.000 (10 per km2).

Condizioni economiche. - Tra le colture, di recente sviluppo è quella della barbabietola da zucchero, specialmente nella provincia di Bío-Bío; la produzione dello zucchero è cresciuta grandemente (22.000 tonn. nel 1955-56; 235.000 nel 1957-58). Uno sviluppo considerevole ha avuto pure la pesca, il cui prodotto dalle 64.700 tonn. del I948 è salito alle 212.600 nel 1957. Di conseguenza hanno avuto impulso le industrie della conservazione e della scatolatura del pesce, nonché quella per la produzione della farina di pesce, che dispone di 28 stabilimenti. La caccia alla balena, che ha per base principale Corral, è molto attiva; nel 1956-57 le balene catturate furono 2512.

Sempre più importante sta divenendo l'allevamento degli ovini nel C. meridionale, e l'esportazione della lana ha raggiunto nel 1957 i 120.000 quintali.

Durante la seconda guerra mondiale aumentò molto la produzione del rame (da molti anni ormai diventato il prodotto minerario più importante del Chile), che nel 1943 fu di 497.000 tonn. La produzione andò poi diminuendo fino al 1950 (362.000 tonn.), quindi è aumentata di nuovo fino a 485.600 tonn. nel 1957, quasi interamente esportate. Di recente è stato scoperto un altro giacimento cuprifero nell'Aysen. In aumento è pure la produzione di minerali di ferro e soprattutto quella del petrolio, che dal 1949 si estrae da giacimenti scoperti a Punta Delgada presso l'entrata dello stretto di Magellano e nella Terra del Fuoco presso Cerro Manantiales (80.000 tonn. nel 1950, 726.000 nel 1958). A Concón sorge una raffineria, dove però si lavorano anche petrolî d'importazione. Un oleodotto di 72 km sbocca a Caleta Clarencia, per l'imbarco. La produzione del nitrato di sodio nel quinquennio 1953-57 si è aggirata su una media annua di 1.600.000 tonnellate.

Un notevole progresso si è verificato nello sviluppo industriale, specialmente nell'industria tessile, nello zuccherificio e nell'industria siderurgica (nel 1957 furono prodotte 382.000 tonn. di ghisa e 389.000 di acciaio).

Comunicazioni. - Nel 1953 è stata aperta al traffico la nuova ferrovia Salta (Argentina)-Antofagasta. La rete ferroviaria nel 1957 aveva uno sviluppo di 10.576 km, e quella delle strade ordinarie di 65.000 km, dei quali circa 43.500 percorribili da automezzi. La marina mercantile era costituita da 111 navi che avevano complessivamente 246.000 tonn. di stazza. Nel settembre 1953 il Chile ha dichiarato Arica porto franco, concedendovi alla Bolivia particolari facilitazioni per i suoi traffici.

Commercio estero. - Nel quinquennio 1953-1957 il valore delle esportazionì è stato notevolmente superiore a quello delle importazioni: 369,8 milioni di dollari per le prime (esclusi i metalli preziosi) e 459,9 milioni per le seconde. Nel 1955 l'esportazione del rame ha costituito il 66,8% del valore totale delle esportazioni, il nitrato di sodio l'11,3%, altri prodotti minerarî il 9,7% e il legname il 3,4%. Oltre il 40% tanto delle esportazioni, quanto delle importazioni, è assorbito dagli S.U.A., seguiti a distanza dalla Gran Bretagna e dalla Germania occidentale.

Finanze. - L'espansione incontrollata del credito bancario e il persistente deficit del bilancio statale, cresciuto negli ultimi anni più del saggio di svalutazione monetaria misurato dai prezzi, hanno concorso ad alimentare il processo d'inflazione aperta che ha caratterizzato l'economia cilena nell'ultimo decennio. Ma mentre esso si è accompagnato ad una ripresa produttiva fino al 1953, successivamente ha coinciso con un ristagno delle attività economiche, dovuto a una maldistribuzione del reddito e agli orientamenti speculativi dei più grossi risparmiatori (verso immobili e costruzioni di lusso). A un rallentamento delle attività industriali non ha fatto perciò seguito un'intensificazione della produzione agricola, a cui in definitiva rimangono collegate le possibilità di sviluppo durevole del paese. Fra le cause di declino a carattere congiunturale è da ricordare la diminuzione, dal 1956 in poi, del prezzo del rame, che ha avuto per conseguenza la riduzione dell'attività estrattiva. Il settore che ha maggiormente risentito delle circostanze è stato quello minerario, da cui dipendono circa i 3/4 dei ricavi valutarî e 1/3 delle entrate statali.

L'eccessiva espansione del credito è stata favorita dall'assenza di un mercato dei capitali organizzato, il che, da una parte, ha indotto il Tesoro a finanziare il proprio deficit quasi esclusivamente con mezzi inflazionistici; dall'altra, ha spinto le banche ad operare anche nel campo dei crediti a medio e lungo termine. Con la riforma del settembre 1953, al Banco Central de Chile furono riservate le funzioni e i poteri proprî della banca centrale, mentre i varî istituti di credito speciale (ipotecario, agricolo e industriale) e l'unica cassa di risparmio esistente furono fusi in un nuovo organismo statale: Banco del Estado.

Dopo varî tentativi parziali e comunque inefficaci, fu varato, all'inizio del 1956, un piano elaborato di stabilizzazione che ha riguardato: 1) l'adozione di una politica monetaria restrittiva, mediante la fissazione di limiti mensili del credito concedibile da parte delle banche e, successivamente, con il rialzo del saggio ufficiale di sconto dal 4,50 al 6%; 2) l'aggiustamento dei salarî ad un livello proporzionalmente inferiore a quello del costo della vita; 3) la moderazione della spesa pubblica (mediante la dilazione dei pagamenti per opere eseguite per conto dello stato); 4) la riforma dei cambî, che ha significato in pratica, una svalutazione del 66% del peso e l'introduzione di un nuovo sistema di controlli all'importazione (che prevede, fra l'altro, la costituzione di depositi vincolati).

La parità legale del peso fu dichiarata al Fondo Monetario Internazionale nell'ottobre 1953, nella misura di 100 pesos per 1 dollaro S.U.A.; ma essa non si applica praticamente ad alcuna transazione.

Con il 1° gennaio 1960 è stata introdotta una nuova unità monetaria, lo escudo, pari a 1000 pesos precedenti.

Storia. - Il C. ha dovuto affrontare negli ultimi anni situazioni difficili scaturite quasi sempre dall'aggravarsi della crisi economica e da una persistente inflazione le cui cause vanno attribuite principalmente al declino delle esportazioni del nitrato, in seguito allo sfruttamento del prodotto sintetico, e al ribasso dei prezzi del rame sui mercati mondiali, i due prodotti base della struttura economica cilena. La crisi ebbe ripercussioni politiche e il governo di coalizione di González Videla dovette affrontare una serie di agitazioni sindacali. Nel 1948 il partito comunista, accusato di fomentare disordini nel paese, è stato dichiarato illegale (2 settembre) dopo che i ministri comunisti erano stati estromessi dal governo. Con gli S.U.A. fu stipulato un patto di assistenza militare (9 aprile 1952) avversato dall'opinione pubblica. Il mandato del presidente González Videla si svolse fra un generale malcontento abilmente sfruttato dai nazionalisti che portarono al potere l'ex dittatore (1927-31) gen. Carlos Ibáñez del Campo (4 settembre 1952) dopo una campagna elettorale che prometteva un "nuovo Chile libero dall'imperialismo statunitense e pronto ad affiancarsi all'Argentina di Perón". Ibáñez, che aveva profittato anche dell'appoggio dei comunisti, si orientò per un governo sostanzialmente riformista, ma il connubio di nazionalismo e di demagogia sociale che ispirò la sua azione gli impedì di formulare un piano organico e attuabile sicché, pochi mesi dopo il suo insediamento, nelle elezioni legislative del 1° marzo 1953, egli perdeva il controllo della Camera e del Senato. Gli scioperi e le agitazioni si moltiplicarono e più di una volta il presidente dovette rimaneggiare la compagine ministeriale. In politica estera Ibáñez sottoscrisse con l'Argentina un'unione economica (8 luglio 1953) che rimase senza risultati pratici, e rinfocolò le rivendicazioni nazionali nelle terre antartiche mediante la creazione di basi militari nell'"Antartide cilena". Nel 1955 si accentuò lo stato di tensione, caratterizzato da scioperi a catena miranti ad ottenere aumenti salariali e si giunse alla proclamazione della legge marziale (1° marzo). L'incapacità di Ibáñez di arrestare la spinta inflazionistica rese più grave l'ormai cronica instabilità governativa e le crisi furono continue. Intanto si annunziava ufficialmente che il costo della vita era aumentato del 93,1% e, in seguito a nuove agitazioni, Ibáñez decretava l'occupazione militare degli stabilimenti industriali. Le elezioni legislative del marzo 1957 videro la schiacciante vittoria dei partiti tradizionali cileni: il radicale ed il liberale. Tale insuccesso costrinse Ibáñez a ripiegare su governi d'amministrazione tecnica nell'attesa della scadenza del mandato. I buoni rapporti mantenuti con gli S.U.A. furono turbati da un incidente alla vigilia di un viaggio di Ibáñez a Washington: per protestare contro la proposta di una tassa sull'importazione del rame cileno, il presidente, all'ultimo momento, si rifiutò di effettuare la prevista visita (16 aprile 1958). Pochi giorni dopo il C. autorizzava l'invio di una missione economica nell'URSS. Nel maggio del 1959, i partiti democratici ostili a Ibáñez fecero approvare una legge che permetteva ai comunisti di partecipare di nuovo alle consultazioni nazionali. Nelle elezioni del 4 settembre 1959 la vittoria è toccata al liberale Jorge Alessandri Rodriguez (insediato il 3 novembre) che ha superato di poco il socialista S. Allende. La prima iniziativa del nuovo presidente cileno è stata una proposta, avanzata nel mese di novembre, mirante a ridurre gli armamenti di tutte le repubbliche latino-america e a devolvere i fondi risparmiati allo sviluppo economico e sociale dei paesi interessati. La proposta di Alessandri è stata accolta con favore in tutta l'America latina e al dipartimento di Stato americano. Nel mese di febbraio del 1960 Alessandri ricevette la visita del presidente Eisenhower (proveniente dal Brasile e dall'Argentina). Nel mese di maggio la parte meridionale del C. è stata devastata da un terremoto che ha causato ingentissimi danni, alterando in qualche luogo lo stesso aspetto fisico della regione.

Bibl.: G. J. Butland, Chile. An outline of its geography, economics and politics, Londra 1951; H. Helfritz, Chile, Zurigo 1951; H. F. Campos, Manual de historia constitucional de Chile, Santiago 1951; M. E. Frei, La verdad tiene su hora, Santiago 1955; J. Schmithüsen e altri, Forschungen in Chile, in Bonner Geogr. Abh., Heft 17, Bonn 1956; W. Weischet, Ultima Esperanza, in Die Erde, 1957, pp. 128-138; id., Geographische Beobachtungen auf einer Fortschungreise in Chile, in Erdkunde, 1959, pp. 6-22; R. Avalos, Le Chili, Parigi 1957; A. M. De Agostini, Sfingi di ghiaccio, Torino 1958; J. J. Johnson, Political change in Latin America, Stanford 1958.

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