EPISCOPALE, CHIESA

Enciclopedia Italiana (1932)

EPISCOPALE, CHIESA

Mario Niccoli

. La Protestant Episcopal Church in the United States of America è la Chiesa anglicana degli Stati Uniti, derivazione della Chiesa d'Inghilterra (v. anglicana, comunione), costituitasi a vita indipendente in conseguenza del progressivo distacco delle colonie inglesi nordamericane dalla madre patria (v. stati uniti: Storia). Alla Chiesa d'Inghilterra la Chiesa episcopale è spiritualmente unita per il fatto che ambedue le chiese hanno costituzione episcopale, vanno cioè considerate come federazioni di vescovi, e perché uniche sono sostanzialmente la professione di fede e la prassi liturgica. Le due chiese sono invece separate per il tipo di organizzazione ecclesiastica: mentre la Chiesa d'Inghilterra, che è chiesa di stato, riconosce come suo capo visibile il re d'Inghilterra, l'organizzazione della Chiesa episcopale americana è improntata (v. appresso) a principî nettamente democratici, e in armonia con il principio dell'assoluta separazione delle chiese dallo stato che ispira la costituzione degli Stati Uniti.

Storia. - Dalla storia della Chiesa episcopale americana occorre tener distinta quella che, più propriamente, è storia della Chiesa d'Inghilterra nelle colonie americane, e che procede di pari passo con le vicende dell'esplorazione e della colonizzazione inglese. Basterà ricordare che la prima fondazione ecclesiastica stabile si ebbe nel 1607 nella colonia di Jamestown (Virginia), e che durante il corso del secolo numerose chiese furono fondate nel Virginia, Maryland, New York e Massachusetts. Nel secolo seguente la Chiesa inglese ebbe larga diffusione grazie anche all'opera della Society for the Propagation of the Gospel in Foreign Parts; ma incominciò presto a sentire le conseguenze di due fattori che si opponevano a un suo organico sviluppo: da una parte l'assenza d'un episcopato americano, giacché le chiese delle colonie erano tutte sotto la giurisdizione del vescovo di Londra; dall'altra l'opposizione, vivace specialmente nel New England, delle chiese non conformiste (quelle cioè che non avevano aderito all'Atto di uniformità di Elisabetta), che, perseguitate nella madre patria, si erano largamente diffuse nelle colonie. La crisi si accentuò durante il periodo rivoluzionario, che vide il polarizzarsi in seno al clero americano di due tendenze: una (la più notevole) favorevole alla causa inglese, l'altra che prese decisamente parte per la causa dell'indipendenza. Gran parte del clero dovette in conseguenza, tornare in Inghilterra, e la maggior parte delle chiese sorte durante il periodo coloniale furono praticamente abbandonate a sé stesse. Durante l'opera di riorganizzazione intrapresa all'indomani della proclamazione dell'indipendenza degli Stati Uniti (1787) e lentamente perseguita durante tutto il secolo, si senti più viva la necessità di dare alla Chiesa americana un'organizzazione indipendente dalla Chiesa inglese.

Il movimento aveva già trovato una prima espressione concreta in una riunione tenuta l'11 maggio 1784 a New Brunswick. In una nuova riunione (New York, 6 ottobre 1785) fu emanata una dichiarazione di Fundamental principles of an Ecclesiastical Constitution, e si fissò al 27 settembre dell'anno seguente la data per la prima General Convention della Chiesa. Frattanto il clero del Connecticut aveva eletto il primo vescovo americano, il rev. Samuel Seabury. Questi si recò in Inghilterra per ricevere la consacrazione, che gli fu negata dall'arcivescovo di Canterbury e concessa (ad Aberdeen, il 14 novembre 1784) da tre vescovi della chiesa non conformista scozzese. La prima General Convention della Chiesa radunatasi a Filadelfia approvò l'operato delle riunioni precedenti, e fissò definitivamente la General Ecclesiastical Constitution of the Protestant Church of America, poi sottoposta all'approvazione delle singole diocesi e ratificata nella General Convention tenuta a Filadelfia nel 1789 (agosto-ottobre), che può essere considerato come l'anno di fondazione della Chiesa americana. Frattanto erano intercorse trattative con l'episcopato della Chiesa inglese: il clero americano diede assicurazioni che sul terreno della fede e della liturgia non si sarebbe scostato dalla regola osservata nella Chiesa anglicana e, prima ancora che piccole divergenze circa il Prayer Book fossero appianate, un atto del parlamento inglese autorizzò il vescovo di Canterbury a consacrare vescovi americani. Furono così consacrati (4 febbraio 1787) Samuel Provoost e Guglielmo White, eletti rispettivamente dalle diocesi di New York e di Pennsylvania.

Benché la Chiesa americana avesse conseguito una costituzione indipendente con organizzazione ed episcopato proprî, i dissensi interni, l'opposizione degli ambienti puritani e l'impopolarità che la nuova Chiesa riscuoteva a causa dei suoi legami d'origine con l'Inghilterra furono altrettanti ostacoli a un vitale sviluppo della nuova organizzazione. Da questa condizione valse a toglierla nella prima metà del secolo seguente l'opera di vescovi come John Henry Hobart, Alexander Griswold, Richard Channing Moore, Philander Chase, Jackson Kemper. Furono fondate nuove chiese e diocesi (nell'Ohio, Illinois, Carolina del Nord, Tennessee, Minnesota, Missouri, Indiana, Iowa, California, Wisconsin), seminarî, scuole teologiche e una Domestic and foreign Missionary Society. Sul terreno spirituale va notata l'attività del già ricordato vescovo John Henry Hobart (consacrato nel 1811, morto nel 1830), che prelude in un certo senso alla posizione del cosiddetto movimento di Oxford (v. anglicana, comunione, III, p. 321) per una dottrina della chiesa e dei sacramenti di tipo sostanzialmente cattolico. Diffusosi questo movimento in Inghilterra, esso ebbe larghe ripercussioni in seno all'episcopato americano, e alcuni vescovi ebbero a subire provvedimenti disciplinari per le loro simpatie con il partito anglo-cattolico (High Church) della Chiesa d'Inghilterra. Nel 1852 il vescovo della Carolina del Nord, Levi Silliman Ives, passò con molti preti e laici al cattolicesimo. Una breve crisi subì la Chiesa americana durante la guerra civile: le diocesi del Sud si separarono da quelle del Nord e si riunirono nella Protestant Episcopal Church of the Confederate States, ma questo scisma si chiuse con la conclusione della guerra. Nell'ultimo trentennio del secolo, nuovi e più vivaci dissensi si verificarono a causa del grande favore conseguito dai cosiddetti ritualisti dell'Alta Chiesa, che tendevano ad avvicinare sempre più il rito e il culto anglicani a quello cattolico: in conseguenza di ciò nel 1873 elementi estremi della Bassa Chiesa si separarono e costituirono le Reformed Episcopal Church. Nell'ultimo trentennio vanno segnalati il favore con cui furono accolti il movimento modernista, e il notevolissimo impulso dato dalla Chiesa americana al movimento per la riunione delle chiese. La grande conferenza Faith and Order tenuta a Losanna (1927) per la riunione delle chiese trova la sua origine in un'iniziativa presa (Cincinnati 1910) dalla General Convention della Chiesa americana per impulso d'un apostolo della riunione delle chiese, Robert H. Gardiner (v.).

Costituzione e organizzazione. - La professione di fede della Chiesa episcopale è quella contenuta nel simbolo degli apostoli, al quale ogni fedele è tenuto. È anche accolto, ma in via alternativa e non obbligatoria, il credo niceno. Nessun fedele, né laico né ecclesiastico, è in ogni caso tenuto a sottoscrivere i Trentanove articoli di Enrico VIII, che stabiliscono la credenza ufficiale della Chiesa d'Inghilterra. Sono accolti come istituiti da Gesù Cristo due soli sacramenti, il battesimo, che può essere impartito tanto per aspersione quanto per immersione, e l'eucaristia, che è amministrata sotto le due specie del pane e del vino. La prassi liturgica e cultuale è contenuta nel Book of Common Prayer, che riproduce sostanzialmente quello accolto dalla Chiesa d'Inghilterra. Da notare in esso lievi modificazioni che avvicinano, per desiderio espresso del Seabury, la prassi eucaristica episcopaliana più alla liturgia scozzese che a quella inglese.

I gradi della gerarchia ecclesiastica sono i tre storici: diaconi, preti e vescovi. Il vescovo è il successore degli apostoli nel governo della chiesa a lui affidata; i vescovi americani derivano la loro consacrazione, come si è visto, dall'episcopato scozzese e inglese; la validità della loro ordinazione, da essi rivendicata, è connessa quindi con la questione generale della validità delle ordinazioni anglicane negata dalla Chiesa romana e affermata dall'episcopato anglicano (v. anglicana, comunione; ordine sacro). Nessuno può essere consacrato vescovo o ordinato sacerdote se prima non ha dichiarato per iscritto che la Sacra Scrittura è la parola di Dio e che essa contiene tutti i mezzi necessarî alla salvezza, e non si è impegnato solennemente a conformarsi alla dottrina, disciplina e culto della Chiesa.

Tutto il territorio della Chiesa è diviso in diocesi, a loro volta raccolte in otto provincie ecclesiastiche (New England, New York e New Jersey, Washington, Sewanee, Mid-West, North-West, South-West, Pacific). Vi è inoltre un certo numero di distretti missionarî, comprendenti le chiese sorte fuori del territorio degli Stati Uniti. Ogni diocesi è governata da una Convention, che si raduna ogni anno ed è composta dal vescovo, dal vescovo coadiutore e suffraganeo (quando esistono) e da un certo numero di preti e laici delegati dalle singole parrocchie in cui è divisa la diocesi. Ogni diocesi adotta per il regolamento dei suoi affari interni una costituzione e canoni suoi proprî in armonia con i canoni e con la costituzione generale della Chiesa. L'organo supremo della Chiesa è la General Convention che si riunisce ogni tre anni ed è composta della camera dei vescovi (House of Bishops), che raduna tutti i vescovi diocesani e missionari della Chiesa americana, e della camera dei deputati (House of Deputies), composta da quattro membri del clero, da quattro laici per ogni diocesi, e da un membro del clero e da un laico per ogni distretto missionario. La General Convention legifera per la Chiesa americana nei limiti territoriali degli Stati Uniti, e non può apportare alterazione alla costituzione o al Book of Common Prayer, senza che queste, adottate da una General Convention, siano notificate e sottoposte all'approvazione di tutte le diocesi e ratificate nella Convention successiva. A fianco della General Convention fu nel 1919 creato un National Council, corpo permanente esecutivo della General Convention durante il periodo corrente tra una sezione e l'altra di essa. Questo corpo misto di chierici e di laici e presieduto da un vescovo, è diviso in cinque dipartimenti per il più proficuo adempimento delle funzioni a esso particolarmente affidate. Le statistiche ufficiali davano nel 1925 questi dati: diocesi e distretti missionarî, 104; comunicanti, 1.193.321; clero, 6140; aspiranti al sacerdozio, 454; iscritti alle scuole domenicali, 498.814; contribuzioni per l'anno 1925, dollari 42.746.055. La Chiesa svolge intensa attività missionaria specie in America, Africa, Cina e Giappone.

Bibl.: W. S. Perry, History of the American episcopal Church, 1587-1883, voll. 2, Boston 1885; id., A Half Century of Legislation, journals of General Convention, 1785-1835, Milwaukee 1874; S. O. McConnell, History of the American episcopal Church, New York 1890; C. C. Tiffany, History of the Prot. episcopal Church in the U. S. of America, New York 1907; The Churchman's Yera Book continuing the American Church Almanac, New York.

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