CHICHESTER

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

CHICHESTER (Noviomagus Regnensium)

B. Cunliffe

Città romana della contea del Sussex (Inghilterra), di cui rimangono le mura e alcuni resti del terrapieno e dell'anfiteatro.

Le origini di Noviomagus sono oscure, ma una crescente quantità di materiale anteriore al 43 d.C. (anno della conquista romana della Britannia) fa supporre che il luogo sia stato un oppidum indigeno prima dell'invasione.

Nel 43 d.C. fu rilevato come base militare, probabilmente per la seconda legione sotto il comando di Vespasiano, e da qui fu organizzata l'avanzata attraverso la Britannia sud-occidentale. Scavi recenti hanno portato alla luce resti di costruzioni, di trincee difensive, di armi ed equipaggiamenti militari del periodo dell'invasione.

La presenza militare fu di durata limitata e intorno al 45 d.C. l'esercito si spostò, lasciando che il luogo si sviluppasse come città. Il suo territorio era governato da un «re cliente» indigeno, Tiberius Claudius Cogidubnus, il quale, riferisce Tacito, rimase fedele a Roma e fu adeguatamente ricompensato con concessioni territoriali. Fu presumibilmente grazie proprio all'opera di questo re che la città cominciò a svilupparsi nel periodo 45-75 d.C. Nei primi anni l'attività industriale, specialmente quella dei vasai, è ben testimoniata proprio vicino al centro; durante il periodo neroniano si dette l'avvio a uno sviluppo urbano più ordinato. La rete stradale fu tracciata probabilmente in questo periodo, insieme al foro, alla basilica e a una serie di terme, di cui sono state trovate abbondanti attestazioni. Testimonianze epigrafiche informano che, in un punto della città, vi era anche una statua equestre di Nerone, e che Cogidubnus aveva autorizzato la costruzione di un tempio a Nettuno e Minerva nei pressi dell'odierna North Street (l'iscrizione fu trovata nel 1723 ed è ora esposta nelle vicinanze). Durante tutto questo periodo e ancora nel II e III sec. la maggior parte delle case private era costruita in legno, talvolta su fondazioni di pietra.

Intorno all'80 d.C. l'urbanistica della città era ben delineata. Da allora fino al tardo II sec. vi furono pochi cambiamenti, se si eccettuano alcune ricostruzioni e livellamenti e il rifacimento della pavimentazione del foro. L'anfiteatro, che era situato verso SE, fu costruito alla fine del I o all'inizio del II secolo.

Alla fine del II sec. o agli inizi del III, come in molte altre città della Britannia in quel periodo, l'area edificata principale, di c.a 40 ha, fu racchiusa in una struttura difensiva consistente in un solido terrapieno munito di due fossati a forma di V. Le porte erano probabilmente in muratura. Una generazione o due dopo, il terrapieno stesso fu rivestito di un muro in pietra. Da allora in poi lo sviluppo urbano si concentrò all'interno dell'area fortificata e molte case furono ricostruite in muratura.

Verso la fine del IV sec. incursioni barbariche costrinsero le città, specie quelle situate in zone costiere, a migliorare i loro sistemi difensivi. Fu in questo periodo che vennero aggiunti alle mura i bastioni aggettanti e fu scavato sul fronte un nuovo ampio fossato a fondo piatto. Molti dei bastioni, riparati durante il Medioevo e anche successivamente, sono ancora visibili.

Poco si sa della città alla fine del IV e nel V sec., ma all'inizio del periodo sassone essa si ripresenta come un centro importante.

Bibl.: A. Down, Chichester Excavations, 6 voll., Chichester 1971-1988

(B. Cunliffe