Dickens, Charles

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Dickens, Charles

Gianna Marrone

La voce della vecchia Londra

Ironia e satira, un senso di ribellione, ma anche di impotenza, verso le ingiustizie della società inglese ottocentesca sono i mezzi che lo scrittore Charles Dickens utilizza in ogni sua opera per mettere in luce gli aspetti più ipocriti e le abiezioni più meschine che si nascondevano dietro il paravento del perbenismo e di una morale tanto rigida quanto falsa

La fedeltà agli ideali

C'è una frase di David Copperfield, personaggio autobiografico che dà il titolo al libro più fortunato, che molto rispecchia l'indole e il pensiero politico e ideologico di Dickens: "Ma quando la società è fatta di dame e di gentiluomini così vuoti […] e quando la educazione [che essa impartisce] consiste nel far professione di indifferenza per tutto quello che può far progredire o ritardare l'umanità, mi pare che ci si sia smarriti nel Deserto del Sahara e che si farebbe bene a cercare la via per uscirne".

La sua ricchissima produzione non perde mai di vista questi ideali, poiché molte delle esperienze descritte erano state da lui condivise, coinvolgendolo più o meno direttamente.

Il successo letterario, che esplose nella sua vita quando aveva appena 24 anni, rappresentò una doppia conquista, poiché gli permise di coronare il sogno di diventare scrittore e di vedere premiata la sua perseveranza nel continuare a istruirsi.

La formazione culturale e il talento

"Mio padre aveva lasciato una piccola raccolta di libri in una stanzetta del piano di sopra, a cui io avevo accesso […]. Ma da quella beata stanzetta uscirono […] Tom Jones, Il vicario di Wakefield, Don Chisciotte, Gil Blas, Robinson Crusoe, in gloriosa schiera, a tenermi compagnia. Tennero viva la mia fantasia e la mia speranza di qualche cosa oltre quel luogo e quel tempo […]. Essi e Le mille e una notte e le Fiabe dei Geni […] non mi fecero alcun male. […] Questo era il mio unico e costante conforto". In queste parole, ancora di David, ritroviamo le basi di una formazione culturale alla quale Dickens teneva moltissimo. Continuò a curarla durante le peregrinazioni della sua famiglia, costretta a spostarsi continuamente per sfuggire ai creditori, nei due anni successivi all'arresto del padre per debiti che lo videro costretto a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe nei bassifondi londinesi.

La sete d'istruzione del giovane Charles trovò nuove strade in un accanito impegno nello studio della stenografia e nella frequenza assidua del British Museum, dove continuò a dedicarsi a letture che potessero ampliare le sue conoscenze. Tutti questi sforzi confluirono negli Schizzi di Boz ‒ usciti anonimi su vari periodici e poi raccolti in volume nel 1836 ‒ e ancora più felicemente nel comico e rocambolesco Il Circolo Pickwick (1836), che assicurò allo scrittore un'enorme popolarità. Alla fortuna di quest'opera satirica concorse l'abilità dimostrata da Dickens sia come autore sia come editore. Gli era stato commissionato il commento a una serie di vignette ed egli ribaltò l'importanza del testo rispetto all'illustrazione; inoltre previde una successione di puntate da pubblicare in dispense, ed è questo il secondo aspetto che ampliò il successo, portando la tiratura da 400 a 40.000 copie. La dispensa diventa una moda che caratterizzerà molta produzione letteraria ottocentesca e sarà comunque utilizzata da Dickens per la pubblicazione di tutte le sue opere. Un sistema che lo scrittore apprezzava moltissimo anche perché gli permetteva di lavorare contemporaneamente alla stesura di due romanzi.

La critica alla società

Tema centrale dell'opera di Dickens è l'analisi delle ambiguità della società londinese, con la quale si era trovato in più occasioni a dover fare i conti in prima persona. Nato a Landport, vicino Portsmouth, nel 1812, a dieci anni, seguendo la famiglia che si era trasferita a Londra, aveva conosciuto la durezza della povertà. Charles non riuscì mai a dimenticare i sei mesi che trascorse lavorando accanto a ragazzi dei bassifondi, in uno stato di degradazione di cui si vergognava e dal quale desiderava solo uscire al più presto. La brutta esperienza, se da un lato lo fece soffrire, dall'altro gli offrì gli spunti più importanti per la sua produzione letteraria. Dal 1833 al 1870, anno della sua morte, pubblicò oltre venti romanzi e numerosi articoli, partecipò a numerose conferenze in Inghilterra, in America e in Francia, e si dedicò per anni all'attività di pubblico lettore delle proprie opere.

Oliver Twist (1838), David Copperfield (1849) e La piccola Dorrit (1855) sono le più conosciute nel settore della letteratura giovanile, anche se offerte sotto forma di riduzioni, e lette le prime due prevalentemente dai ragazzi e la terza dalle ragazze. Una fortuna non casuale data la rilevanza, nei tre romanzi, del tema dell'educazione che, come emerge dalla personalità dello scrittore, è considerata un diritto dell'infanzia e di ogni classe sociale.

La critica alle istituzioni, improntate alla rigidità dei costumi, è molto accentuata ed emerge nei ritratti di insegnanti che godevano a punire ma avevano ben poca dimestichezza con la capacità di insegnare. Ritratti molto significativi di queste tendenze sono delineati in David Copperfield nei personaggi di Mr Murdstone, patrigno di David, e di Mr Creakle, direttore della scuola di Salem House, che si gloriano entrambi di ottenere ordine e obbedienza con fermezza e bastonature; a queste figure vengono contrapposte personalità come quella del dottor Strong, direttore dell'Istituto scolastico di Canterbury, che David così descrive: "La scuola del dottor Strong era un'ottima scuola: tanto diversa da quella di Mr Creakle, quanto il bene è diverso dal male. Era organizzata con serietà e decoro, e basata su di un sistema ragionevole; si faceva appello, in tutto, all'onore e alla buonafede dei ragazzi, con l'intenzione dichiarata di contare sull'esistenza di queste qualità, a meno che i ragazzi non si dimostrassero indegni della fiducia: e questo funzionava a meraviglia, […] ci affezionavamo tutti al luogo […] e studiavamo di buona voglia, desiderando di far onore alla scuola".

Uno sguardo nuovo al mondo delle donne e dell'infanzia

Altro elemento ricorrente nelle opere di Dickens è l'incomunicabilità tra diverse classi sociali, volutamente mantenuta dai ricchi, che non avevano nessuno scrupolo a guardare con arroganza le miserie e le sofferenze che infliggevano soprattutto ai bambini e alle donne. Questo nuovo modo di porsi di fronte allo sfruttamento minorile, all'accattonaggio, alla scarsa considerazione verso la rispettabilità femminile colloca Charles Dickens nella posizione di capostipite di un filone letterario che ebbe molto seguito nell'Ottocento, soprattutto perché riusciva a far vibrare i sentimenti dei lettori.

Nonostante il messaggio socialmente impegenato che rende vitali tutte le trame dei numerosi scritti, Dickens riesce sempre a mantenere lo stile ironico che lo aveva reso famoso con Il Circolo Pickwick e che torna ad allietare il lettore nei Racconti di Natale, usciti in periodi diversi in vari periodici e pubblicati sotto forma di raccolta l'anno successivo alla sua morte.

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