CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro)

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro)


CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro)  Organizzazione creata nel 1944, per accordo tra i dirigenti delle principali correnti sindacali, in sostituzione della disciolta Confederazione Generale del Lavoro (CGDL), nata nel 1906. Ebbe una prima struttura organizzativa al congresso di Napoli del 1945, che ne approvò anche lo statuto; dopo la liberazione dell’Italia, si fusero in essa tutte le organizzazioni sindacali che si erano sviluppate. I diversi orientamenti politici dei vari gruppi portarono, tuttavia, alla scissione: nel 1949 si  distaccarono le forze che avrebbero dato vita alla UIL (➔) e nel 1950 quelle che avrebbero costituito la CISL (➔). Dopo la scissione, la CGIL divenne espressione delle sole componenti comuniste e socialiste.

Alla fine degli anni 1960 si è avviato un nuovo processo unitario, culminato nella costituzione della Federazione CGIL-CISL-UIL (1972), che tuttavia si è interrotto nel 1984, a causa delle divergenze relative al ridimensionamento del meccanismo della scala mobile. In particolare, l’atteggiamento contrario assunto dalla CGIL nei confronti del taglio di alcuni punti di contingenza, deciso dal governo Craxi nel 1984, portò alla rottura della Federazione unitaria. Negli anni 1990, la CGIL ha promosso una ferma opposizione alle proposte di tagli alla spesa sociale, avanzate dal primo governo Berlusconi (1994-95), mostrandosi poi sempre meno disponibile delle altre organizzazioni sindacali a negoziati tra parti sociali ed esecutivo. L’atteggiamento è stato mantenuto, con ancora maggiore durezza, nel secondo e terzo governo Berlusconi. I segretari generali della CGIL sono stati: G. Di Vittorio (1945–57); A. Novella (1957–70); L. Lama (1970–86); A. Pizzinato (1986–88), B. Trentin (1988–94); S. Cofferati (1994–2002); G. Epifani (2002–2010); S. Camusso (dal 2010). Al 2009 contava 5.746.167 iscritti, di cui il 52% pensionati. Tra gli attivi, il settore più rappresentativo è quello della funzione pubblica (15,3% degli attivi), seguito da quello del commercio, turismo e servizi (Filcams, 13,5%), delle costruzioni (Fillea, 13,3) e dei metallurgici (Fiom, 13,2%). I lavoratori atipici rappresentano solo l’1,6% degli iscritti attivi e i disoccupati lo 0,9%. I lavoratori immigrati sono il 14% del totale degli attivi e le donne circa il 50%. Al 2010 la CGIL ha registrato un dato globale di 5.748.269 iscritti.

CGIL
TAG

Confederazione generale del lavoro

Scala mobile

A. novella

Trentin

L. lama