Cera

Enciclopedia Dantesca (1970)

cera

Napoleone Eugenio Adamo

. In senso proprio il vocabolo si trova in Cv II IX 7 se la cera avesse spirito da temere, più temerebbe di venire a lo raggio del sole che non farebbe la pietra, però che la sua disposizione riceve quello per più forte operazione: " se la cera avesse anima sensitiva, con le passioni che ne seguono, e quindi con quella del timore, ‛ conoscendo la sua disposizione atta a ricevere l'atto ' del sole, che la liquefà, temerebbe di esporsi a' suoi raggi più che non farebbe la pietra, se pur questa fosse capace di timore, perché la disposizione naturale fa men soggetta quest'ultima alla forte operazione del sole " (Busnelli-Vandelli; cfr. Arist. Anima III 12, 435a 2-3 " Ut si ceram tinxerit aliquis, usque ad id mota est, quousque tinxit: lapis autem nihil "); così pure in IV XVII 12, If XVII 110, XXV 61, Pg X 45, XVIII 39, XXXIII 79, Detto 172.

All'interno di una figurazione metaforica e in correlazione con lucerna (" grazia illuminante " o " Dio ") che dalla c. viene alimentata, il vocabolo assume in Pg VIII 113 il senso di " virtù, ingegno che coopera ai disegni divini ": Se la lucerna che ti mena in alto / truovi nel tuo arbitrio tanta cera [" idest, virtutem ", Benvenuto; " tanto ingegno ", Buti] / quant'è mestiere in fino al sommo smalto: " Così la grazia illuminante, che ti mena verso il cielo, possa trovare tanta cooperazione nel tuo libero arbitrio, quanta è necessaria per arrivare al paradiso terrestre " (sommo smalto, Scartazzini-Vandelli). In Pd I 41, in connessione con l'aggettivo mondana, prende il valore di " materia elementare del mondo ", " natura creata ": il sole, la lucerna del mondo... la mondana cera [" materiam elementalem inferiorem, quam auctor metaphorice appellat ceram ", Benvenuto] / più a suo modo tempera e suggella: " la natura creata del mondo, che è fatta come cera a ricevere la influentia, come la cera la impressione del suggello " (Buti); analogamente in XIII 67 e 73 (per il concetto espresso in questi due esempi, cfr. Cv III VII 2, Pd I 1-3); e ancora (ma con riferimento agli uomini soltanto) in Pd VIII 128.