Catalizzatori al palladio

Lessico del XXI Secolo (2012)

catalizzatori al palladio


catalizzatóri al pallàdio. – Gruppo di catalizzatori organometallici contenenti palladio, in grado di favorire le reazioni di formazione di nuovi legami carbonio-carbonio. Reazioni di questo tipo sono di fondamentale importanza nella sintesi organica, in quanto permettono di costruire strutture organiche complesse contenenti molti atomi di carbonio. La capacità di alcuni metalli di transizione, e in particolare del palladio, di catalizzare reazioni organiche nelle quali ha luogo la formazione di nuovi legami carbonio-carbonio è nota fin dalla fine degli anni Sessanta del 20° sec., grazie soprattutto al lavoro pioneristico di R.F. Heck (v.), il quale scoprì (1968) la reazione di arilazione di un alchene, promossa da un composto organometallico del palladio prodotto in situ:

PhPdCl + CH2=CH2→PhCH2CH2PdCl → PhCH=CH2 + HPdCl

Pd + HCl

Il principio della reazione di Heck (cross coupling) è che due molecole sono assemblate dal metallo mediante la formazione di legami carbonio-palladio. In questo modo i due atomi di carbonio che formeranno il nuovo legame si trovano vicini e possono interagire. Successivamente, la ricerca sulle proprietà catalitiche del palladio e dei suoi composti ha rappresentato un filone molto importante della chimica organica sintetica e ha permesso di sviluppare un gran numero di reazioni di sintesi che hanno trovato molte applicazioni industriali e scientifiche, grazie soprattutto alle blande condizioni di reazione rese possibili dall'azione del palladio. L'importanza dei processi di formazione di nuovi legami carbonio-carbonio mediante catalizzatori al palladio è stata riconosciuta con l'assegnazione del premio Nobel per la chimica nel 2010 a Heck, E. Negishi (v.) e A. Suzuki (v.).