CASTRAZIONE

Enciclopedia Italiana (1931)

CASTRAZIONE (dal lat. castratio; fr. castration; sp. castradura; ted. Kastrierung; ingl. castration)

Cesare Artom

La castrazione è un'operazione mediante la quale in un individuo vengono estirpati o comunque distrutti gli organi della riproduzione. In natura esistono esempî evidenti di castrazioni dovute a casi di parassitismo (v. sotto).

La castrazione è operata dall'uomo sui più varî organismi, per i più diversi scopi. Nei vegetali, per esempio, essa viene effettuata sugli organi riproduttori maschili, ogniqualvolta si vuole che in piante ermafrodite venga assolutamente evitata con l'autoimpollinazione la conseguente autofecondazione. Si tratta di una pratica che ha una grande importanza negli esperimenti d'incrocio tra varietà e anche specie differenti (v. ibridismo). In zootecnia la castrazione viene largamente applicata per scopi svariati, quali quelli di produrre individui con carni privilegiate e più tenere (capponi, castrati ecc.) come anche per rendere gli animali da lavoro (cavalli, asini, buoi) più docili. La castrazione è poi anche una pratica chirurgica adottata in casi di cancro dei testicoli e delle ovaie; è tentata anche in casi d'ipertrofia della prostata.

Dal punto di vista biologico la castrazione permette di rilevare la grande importanza che le gonadi hanno in relazione al manifestarsi dei caratteri sessuali secondarî (v. sesso). Infatti, specialmente operando sugli animali impuberi, la castrazione, sia sui maschi sia sulle femmine, fa avvicinare ambedue i sessi a un tipo di carattere neutro, venendo la femmina ad acquistare caratteri che la avvicinano piuttosto al tipo mascolino, mentre il maschio acquista caratteri che lo avvicinano alquanto al tipo femminino. Si deduce quindi da tutto un complesso di esperimenti che nella maggior parte dei casi le gonadi devono mettere in circolo speciali ormoni, dai quali dipende la comparsa e la vistosità dei caratteri sessuali secondarî più o meno largamente manifesti in quasi tutte le specie animali, l'uomo compreso.

In alcuni animali, nei quali esiste un ermafroditismo (v.) rudimentale, è sicuramente la presenza della gonade maschile quella che impedisce il normale sviluppo della gonade femminile, la quale deve così rimanere atrofica. Infatti, per esempio, nei rospi maschi, ove si riscontra tale sorta di ermafroditismo rudimentale, è sufficiente castrare il maschio dei testicoli perché il cosiddetto organo di Bidder (un ovario rudimentale) s' ipertrofizzi e diventi perfettamente funzionante, producendo uova normali, che possono essere anche fecondate.

Tali esempî d'inversione della sessualità sono sommamente importanti in quanto stabiliscono il principio dell'ermafroditismo potenziale di molti animali. Gli esperimenti di castrazione sugli animali non sempre dimostrano però che gli ormoni sessuali hanno una specifica azione sui caratteri sessuali secondarî. Così in certi gruppi d'Insetti a dimorfismo sessuale assai notevole (i Lucanidi tra i Coleotteri, e molte specie di Lepidotteri) la castrazione e financo il trapianto delle gonadi del sesso opposto, anche se praticati su stadî larvali assai precoci, non producono alcun effetto sulle caratteristiche somatiche peculiari all'uno e all'altro dei due sessi. Di guisa che, essendo le caratteristiche somatiche del tutto indipendenti dalle ghiandole sessuali, si può dedurre che, per lo meno negl'Insetti, tali caratteristiche sono non solo predeterminate, ma anche potentemente stabilizzate in tutta la compagine somatica, forse sin dai primi stadì della segmentazione dell'uovo, e in modo tale da non essere più suscettibili di alcuna deviazione.

Se poi è vero che nella maggior parte dei casi gli ormoni messi in circolo dalle gonadi agiscono come dei veri e proprî eccitatori per la produzione delle caratteristiche somatiche che differenziano i due sessi, talvolta agiscono invece come inibitori di tali caratteristiche. Così per esempio in una razza di polli (Sebright Bantham) i maschi e le femmine non presentano alcuna differenza nel piumaggio, costituendo in tal modo un'eccezione alla regola generale in quasi tutte le razze di gallinacei della maggior vistosità del piumaggio del maschio in confronto con quello della femmina, palesandosi in tal modo un carattere sessuale secondario tra i due sessi quale si riscontra normalmente in quasi tutte le razze di polli. In questo caso del tutto particolare bisogna conchiudere che gli ormoni sessuali delle gonadi maschili devono considerarsi come inibitori dello sviluppo del piumaggio maschile.

Gli esperimenti di castrazione sugli animali dimostrano in definitiva la grande importanza di ambedue le gonadi come ghiandole a secrezione interna. Da esse dipendono infatti non solo molte caratteristiche somatiche e molte funzioni fisiologiche, ma dipendono altresì, nell'uomo, molte caratteristiche psichiche e anche intellettuali.

Castrazione parassitaria. - L'invasione di parassiti negli organi della riproduzione produce molte volte la castrazione completa, che viene detta parassitaria. Uno speciale interesse biologico è legato a questo fenomeno, quando per il fatto del parassitismo l'ospite non solo diventa inadatto alla riproduzione, ma risulta modificato anche nell'aspetto esterno. Caso tipico di castrazione parassitaria è quello prodotto dal cirripedo rizocefalo Sacculina carcini (fig.1) quando invade e distrugge la ghiandola sessuale di varie specie di granchi (v. cirripedi). Nell'.Inarchus mauritanicus, in cui il fenomeno è stato molto bene studiato, la Sacculina può invadere sia il maschio sia la femmina, distruggendo il testicolo o l'ovario. Le conseguenze di tale castrazione sono però differenti. La femmina reagisce cioè assai poco all'infezione, e i suoi caratteri sessuali secondarî non vengono alterati. Il maschio (fig. 2, A, a) invece (che si distingue dalla femmina [fig. 2, C, c] per le pinze molto più vistose, e per avere il primo paio di piedi addominali trasformato in un apparato copulatore), infestato dalla Sacculina, si femminilizza più o meno completamente (fig. 2, B, b, bi); le pinze si riducono, la forma dell'addome viene pure alterata, e anche l'apparato copulatore, per quanto ancora presente, si riduce considerevolmente. Talvolta l'Inachus così femminilizzato può guarire dall'infezione; in tal caso i testicoli si rigenerano, ma non sono più atti a produrre spermatozoi; producono invece uova.

L'ipotesi più ovvia per spiegare questa strana inversione del sesso per effetto del parassita è quella di supporre che la presenza del parassita abbia modificato completamente il metabolismo del granchio maschio, eccitandolo a formare maggiore quantità di grasso così come avviene in condizioni normali nella femmina, la quale deve produrre un'abbondante quantità di grasso per la nutrizione e l'accrescimento delle uova. Due fenomeni si hanno dunque come conseguenza del parassitismo del maschio di Inachus: il primo riguarda la perdita dei suoi caratteri sessuali secondarî, per cui esso si avvicinerebbe a un tipo neutro. E siccome questo tipo neutro è in definitiva quello della femmina, così si comprende che la castrazione conduca il maschio a rassomigliare alla femmina e che la femmina, qualora sia parassitata, perda assai poco dei suoi caratteri. Il secondo fenomeno, quello della trasformazione del testicolo in ovario, mentre nessuna modificazione si manifesta nell'ovario, è molto più difficile a spiegare. Si può ricorrere all'ipotesi che la costituzione sessuale del maschio non sia altrettanto stabile quanto quella della femmina, e che i fattori del sesso femminile esistano non solo potenzialmente nel maschio, ma siano pronti a manifestarsi non appena una causa come quella del parassitismo della Sacculina ne abbia profondamente alterato il normale metabolismo.

Un altro caso di castrazione parassitaria è quello prodotto da minutissimi insetti dell'ordine degli Strepsitteri (Stylops e Xenos) sulle larve di parecchie specie di Apidi (gen. Andrena), di Vespidi (gen. Polistes) e anche di Omotteri Pentatomidi. Tale parassitismo è indicato col nome generico di stilopizzazione. Il parassita penetra sotto forma larvale (triungulino) nell'interno della larva dei suddetti insetti. L'imenottero parassitato può tuttavia continuare la propria metamorfosi, al termine della quale sull'adulto, come traccia della stilopizzazione avvenuta, non si riscontra altro che una leggiera deformazione dell'addome. Nel genere Andrena la stilopizzazione può produrre la completa castrazione e, sebbene il più delle volte ciò non avvenga, tuttavia si nota sempre nell'imenottero stilopizzato un'involuzione di qualche carattere sessuale secondario e perfino un'inversione di tali caratteri, solo però di quelli meno importanti. Soprattutto il colore del clipeo dell'imenottero stilopizzato cambia completamente. Il clipeo del maschio (bianco o giallo) diventa nero; mentre il clipeo della femmina (nero) diventa bianco o giallo. Il che dimostra che, anche al difuori di una vera e propria castrazione parassitaria, la stilopizzazione deve avere prodotto un qualche cambiamento nel metabolismo dell'imenottero, che, se anche non determina una completa inversione del sesso come nel caso dell'Inachus, causa però la comparsa di qualche carattere proprio del sesso opposto.

I fatti sopra citati di castrazione parassitaria sono veri esperimenti della natura, che confermano quanto d'altronde si desume da molte altre osservazioni ed esperimenti eseguiti dai biologi soprattutto in questi ultimi anni, che cioè anche in individui strettamente unisessuali devono essere presenti, sebbene allo stato latente, i fattori del sesso opposto; tanto è vero che in determinate condizioni naturali, o anche artificialmente create, i suddetti caratteri latenti possono manifestarsi.

Bibl.: R. Goldschmidt, Mechanismus und Physiologie der Geschlechtsbestimmung, Berlino 1920, p. 115; G. J. Van Oordt, Über Abhängiheit der geschlechtlichen Unterschiede von geschlechtlichen Drüsen bei dem Krabbe Inachus, in Zool. Anz., LXXV, 1928; W. Dwight Pierce, The comparative Morphology of the Order Strepsittera, in proceeding of the United States Nat. Mus., LIV (1918), n. 2242.

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