BURANA, CARMINA

Enciclopedia Italiana (1930)

BURANA, CARMINA

Franco BRUNO-AVERARDI

. Così viene indicata una raccolta di canti (Lieder) composti da chierici girovaghi, i cosiddetti goliardi (v.) o clerici vagantes, del XII e del XIII secolo. La maggior parte di essi è in lingua latina; ma ve ne sono non pochi in tedesco, e altri in cui le due lingue si alternano e s'intrecciano. Il manoscritto di questa raccolta, che ora si trova a Monaco di Baviera, venne scoperto nell'abbazia di Benediktbeuren (di qui il nome suo). Queste poesie sono composte, generalmente, in ritmi moderni con rime finali come gl'inni liturgici. Il loro contenuto e il loro carattere è assai vario: alcune sono di indole dottrinale, religiosa, polemica; altre cantano scene sacre; altre infine inneggiano con accento schiettamente popolare all'amore, al vino, alla natura. Tra queste ultime - che rivelano l'influsso di una preesistente poesia popolare e che anzi, probabilmente, furono in parte desunte da essa - alcune hanno accento rozzo, gioviale, plebeo, altre sono soffuse di religiosa e ingenua dolcezza; e questi sono appunto i due aspetti della lirica e dell'anima popolare.

Edizioni: Schmeller (2ª ed., Breslavia 1883). A. Hilka-O. Schumann, I-II (Heidelberg 1930). Cír. Hubitsch: Die loteinischen Vagantenlieder des Mittelalters, Görlitz 1870.

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