Denina, Carlo

Enciclopedia on line

Storico e poligrafo (Revello 1731 - Parigi 1812). Umile prete e maestro di scuola, esordì col Discorso su le vicende d'ogni letteratura (1760). Datosi poi agli studî storici, il suo capolavoro, le Rivoluzioni d'Italia (1768-72), gli valse la cattedra di eloquenza nell'univ. di Torino (1770), che illustrò con la sua Bibliopea o sia l'arte di compor libri (1776). Caduto in disgrazia e destituito per il libro Dell'impiego delle persone (1777), i cui esemplari vennero confiscati e bruciati, si recò, su invito di Federico II, a Berlino, dove pubblicò, tra l'altro, l'Essai sur la vie et le règne de Frédéric II (1788) e la Prusse littéraire sous Frédéric II (1790-91). Di quegli anni si veda ora l'Autobiografia berlinese (1990). Napoleone, che nel 1804 lo conobbe a Magonza, lo nominò bibliotecario a Parigi.

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