CARDIFF

Enciclopedia Italiana (1930)

CARDIFF (A. T., 47-48)

Herbert John FLEURE
Pino FORTINI
Arthur POHAM

Città del Galles, situata sulla costa della contea di Glamorgan, alla foce dei fiumi Rhymney, Taff ed Ely, che attraversano la ricca regione mineraria del Galles meridionale. Pur non essendo situata nel cuore della regione carbonifera, Cardiff ne è diventata il centro naturale; la sua costa ha agevolato la costruzione di ampî bacini e Cardiff è ora la città più importante del Galles, mentre fino al principio del sec. XVIII non fu che un piccolo villaggio, che, per il commercio, aveva in Caerphilly un temibile rivale. Nel 1801 Cardiff aveva una popolazione di 1870 abitanti; nel 1905 fu proclamata città; il censimento 1921 diede 200.184 ab., saliti nel 1928 a eirca 250.000; essa costituisce il centro per 2 milioni di persone dimoranti entro un raggio di 50 km. Si esercitano le industrie del ferro ed è fiorente anche un'industria armatoriale molto importante: la Cardiff and Bristol Channel Shipowners' Association conta 94 membri che possiedono 300 navi per 2 milioni di tonnellate circa; si aggiunga che nel 1929 furono varate per conto degli armatori locali 32 navi per tonn. 247.260. Ma l'attività più importante di Cardiff è data dal suo porto, per l'esportazione del carbone, per cui Cardiff tiene il primato in tutto il mondo.

Il completamento (1798) del canale Glamorgan sino al mare diede al porto di Cardiff il primo impulso offrendo una via di transito a buon mercato al carbone e al ferro in uscita. Nel 1839 fu inaugurata la prima darsena, il Bute West Dock e oggi, attraverso successivi ampliamenti, il sistema dei docks del porto di Cardiff copre una superficie di 165 acri includendo, oltre al dock predetto, anche il Bute East, il Roath Basin, il Roath Dock e il Queen Alexandra Dock che è l'ultimo costruito (1907). Questo complesso di bacini a chiuse (la marea nel canale di Bristol ha dislivelli di 50 piedi) sviluppa km. 111/2 di lunghezza lineare di banchine m2 90.886 di depositi; 100 grue; 47 elevatori per il carico del carbone e tre elevatori galleggianti per lo scarico del grano. Il porto, il più importante fra i sei grandi scali (Cardiff, Swansea, Port Talbot, Barry, Penarth, Newport) posti al servizio del bacino carbonifero del Galles meridionale (80 miglia circa di estensione in direzione NO. e 15 da N. a S.), ha molto migliorato la propria attrezzatura nel periodo postbellico. Difatti, precedentemente all'acquisto di esso - avvenuto nel 1923 - da parte della Great Western Railway, i docks erano gestiti da proprietarî privati che li trascuravano, ma a datare dal 1923 si ebbe un notevole risveglio specialmente per l'introduzione degli elevatori da 20 tonn. per il carbone.

Il traffico del porto è diminuito in relazione alla crisi carbonifera; dai 13.676.941 di tonn. del 1913 si è passati a 9.694.697 nel 1929, di cui i 5/6 in uscita. La massa dell'esportazione continua ad essere costituita soprattutto dal carbone e coke (10.576.506 tonn. nel 1913 ridotte, negli ultimi anni, di pari passo col progressivo affermarsi del combustibile liquido a poco più di sette milioni). Il resto è costituito da manufatti di acciaio, ferro, ecc. Le importazioni comprendono minerali di ferro, legnami per miniere, granaglie. E anche bestiame vivo dal Canada, poiché Cardiff è uno dei pochi porti britannici autorizzati dal Board of Trade all'importazione del bestiame; esso, inoltre, è collegato con linee regolari al Mediterraneo, all'India, Estremo Oriente, Stati Uniti, Sud Africa, Sud America e ai porti del continente europeo. La Great Western Railway provvede alla gestione del porto con un'organizzazione generale per tutti i porti ad esse sottoposti (oltre i 6 citati, anche Plymouth).

Monumenti ed istituti di cultura. - I più notevoli edifici della città, i tribunali, il palazzo municipale, il Nationai Museum of Wales, che contiene una bella collezione di pitture e di sculture soprattutto moderne, e l'università (che comprende le facoltà di filosofia, scienze e medicina) formano un arm0nico insieme intorno al grande e centrale Cathays Park; questo gruppo di edifici, destinati a usi civici e amministrativi, non ha, per bellezza, uguale nelle isole britanniche. La piccola città di Llandaff,. nel 1922, venne aggregata a Cardiff aggiungendo la sua antica cattedrale al numero degli edifici pregevoli della città. Ma il monumento più notevole di Cardiff è il castello, residenza del marchese di Bute, che conserva assai poco dell'edificio originale. Fu costruito da Roberto Fitzhamon, conquistatore anglo-normanno del Glamorganshire. L'avanzo più antico, se si eccettui una parte delle mura, sembra il torrione (sec. XII) eretto sopra un terrapieno all'interno del gran muro di cinta. La parte abitabile del castello, edificata entro la cinta normanna, che a sua volta è costruita sopra un antico muro romano, riunisce diversi stili architettonici dal sec. XV al XX. La torre ottagonale sulla porta d'occidente (1430), con sporti e alto parapetto ornato di teste grottesche e doccioni, è sormontata da una guglia di legno coperta di piombo, aggiuntavi da W. Burgess (1875). Le stanze sono decorate in modo ricco e bizzarro, nella maggior parte alla fine del sec. XIX.

Importante il catalogo a stampa delle Central public libraries (circa 310.000 voll.), che comprende le opere stampate nella contea di Galles.

Bibl.: I.P. Grant, Cardiff Castle, Cardiff 1923.

Storia. - L'origine di Cardiff va ricercata nel castello eretto sopra un castrum romano, di cui esistono tuttora alcuni resti. Dopo la partenza dei Romani, i Sassoni costruirono il rialzo su cui fu poi nel sec. XII eretta la torre normanna, probabilmente da Roberto, conte di Gloucester; qui anche Roberto, duca di Normandia, fu imprigionato da suo fratello, il re Enrico I, e rimase a languire per 26 anni, fino alla sua morte (1134). Geoffroy di Monmouth vi fu cappellano. Il castello fu preso nel 1153 da Ivor Bach, un capo gallese; la città fu bruciata nel 1404 da Owen Glendower, e nel 1645 fu presa dai Parlamentari. Il possesso del castello passò attraverso le famiglie dei De Clare, Despenser, Beauchamp e Neville venendo infine nelle mani del re Riccardo III; più tardi fu concesso dal re Edoardo VI a Guglielmo Herbert, conte di Pembroke, e dalla sua famiglia, per linea di successione femminile, passò nelle mani del marchese di Bute.

La città ebbe privilegi prima del 1147 e più tardi, nel 1340, da Hugh le Despenser. Una carta del 1421 pose al governo della città 12 aldermen (anziani) elettivi, con a capo il constable del castello in qualità di mayor. Altri privilegi e diritti furono confermati e concessi dalla regina Elisabetta e dal re Giacomo I. Giacomo II impose alla città un'altra carta, la quale dava alla corona il diritto di rimuovere dalla loro carica i membri della comunità (corporation); ma questa carta dovette presto cedere di nuovo alla vecchia Carta. Nel 1535 la città ottenne il diritto di mandare un suo rappresentante al Parlamento. Nel 1905 fu elevata al rango di City, governata da un lord mayor.

Bibl.: J.P. Grant, Cardiff Castle, cardiff 1923; I. Tames, Handbook for Cardiff and District, Cardiff 1891; Cardiff Records, Londra-Cardiff 1899-1900, voll. 5.

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