CANTÙ

Enciclopedia Italiana (1930)

CANTÙ (ant. Canturium; A. T., 24-25-26)

Carlo CALZECCHI ONESTI
Carlo Guido MOR
Tammaro DE MARINIS
Piero BAROCELLI
Carlo Guido MOR
Manfredo VANNI

Comune della provincia di Como. Il capoluogo (368 m. s. m.) domina dall'alto tutta l'amena regione collinosa della Brianza, di cui costituisce il centro principale. Ha 7611 ab. e si presenta con l'aspetto d'un piccola città. Vi fioriscono le attività industriali (mobili artistici, tessuti di seta, merletti al tombolo) dando lavoro a più di 4000 operai. Il comune ha 14.679 ab.; oltre il capoluogo comprende i centri di Cascina Amata (718 ab.) e Vighizzolo (1041 ab.). Cantù è stazione ferroviaria della linea Como-Lecco; è unita a Como con tramvia elettrica, e, a 3 km. di distanza, ha la stazione (Cantù-Asnago) sulla linea Milano-Como. Nel territorio ha importanza la piantagione di gelsi, base della bachicoltura, attività caratteristica di tutta la regione briantea.

Monumenti. - Di notevole interesse sono le chiese di San Teodoro con caratteristici resti di architettura lombarda; S. Antonio (sec. XIV); San Paolo (sec. XII), per il suo snello campanile lombardo; la cappella della Madonnina, sulle mura nelle adiacenze di S. Paolo, affrescata da Ambrogio da Vigevano e da Cristoforo Motti nel 1514; il santuario dei Miracoli con affreschi dei Fiammenghini nell'abside; sono anche interessanti alcune torri medievali quadrate. Della chiesa di Santa Maria (via Manzoni) diede il disegno il Pellegrini, ma fu mediocremente decorata nel sec. XVIII; di pianta quadrata, con alta cupola, è una nota caratteristica nel paesaggio di Cantù. In frazione Galliano, la basilica romanica di S. Vincenzo (1007) e il coevo battistero (uno dei primi sorti in Lombardia) costituiscono un gruppo monumentale di altissimo pregio. Il suo semplice organismo è conservato nelle due navate superstiti (centrale e sinistra), divise da pilastri; è coperta a travature; ha cripta. Gli avanzi, purtroppo assai mal ridotti, dei suoi affreschi, hanno grande importanza; quelli dell'abside risalgono al tempo di Ariberto e rivelano un energico senso plastico e grandiosità monumentale.

Bibl.: A. Annoni, Monumenti del Borgo di Canturio e sua Pieve, Milano 1834; A. Garovaglio, Il Battistero di Galliano, in Rivista archeologica della provincia e antica diocesi di Como, XXV (1884); XXVIII-XXIX (1886); P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Il Medioevo, Torino 1927.

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