CANONIZZAZIONE

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

CANONIZZAZIONE (VIII, p. 761; App. II, 1, p. 501; III, 1, p. 304)

Giovanni Caprile

A partire dal 1949 a tutto il 1975, la Chiesa cattolica ha proclamato 108 nuovi santi. Di essi (86 uomini e 22 donne) 68 avevano subìto il martirio. Ci sono fra loro un papa (s. Pio X, can. nel 1954), 6 vescovi, 17 sacerdoti diocesani, 52 religiosi (27 sacerdoti, 7 conversi, 18 suore), 32 laici di cui 2 donne: l'italiana S. Maria Goretti e l'ecuadoriana Anna di Gesù de Paredes, canonizzate nel 1950; altri laici - oltre s. Domenico Savio, can. nel 1954 - appartenevano ai folti gruppi dei 22 martiri dell'Uganda (can. nel 1964), e dei 40 martiri inglesi, can. nel 1970. Tra i santi canonizzati in tale periodo si trovano 22 fondatori o fondatrici di famiglie religiose.

Distribuendoli per nazione, si hanno questi dati: Inghilterra e Scozia 40; Uganda 22; Italia 21; Spagna 11; Francia 10; Stati Uniti, Ecuador, Perù, Croazia uno ciascuno. Fra gl'italiani, oltre ai già menzionati, vanno anche ricordati: i vescovi Antonio M. Giannelli (1951), Vincenzo M. Strambi (1950), Gregorio Barbarigo (1960) e Giustino de Jacobis (1975); i fondatori Leonardo Murialdo (1970), Vincenzo Pallotti (1963), Gaspare del Bufalo (1954), Vincenza Gerosa con Bartolomea Capitanio (1950), Maria Domenica Mazzarello (1951); il parroco viareggino Antonio M. Pucci (1962); i frati conversi Carlo da Sezze, francescano (1959), Francesco M. da Camporosso (1962) e Ignazio da Láconi (1954), cappuccini.

Strada normale di accesso alla c. è la beatificazione. Tra il 1949 e il 1975 i nuovi beati sono stati 184, dei quali 11 vennero successivamente anche canonizzati. Fra i nuovi beati (128 uomini e 56 donne) 2 erano papi (Pio X e Innocenzo XI), 6 vescovi, 27 sacerdoti diocesani, 58 religiosi (28 sacerdoti e 30 suore), 91 laici (26 donne e 65 uomini) fra cui, italiani, il quindicenne D. Savio (1950), il giovane abruzzese Nunzio Sulprizio (1963) e il docente universitario Giuseppe Moscati (1975). Trenta di essi hanno fondato istituti religiosi. Fra i 128 martiri che si contano fra loro primeggiano i 19 della rivoluzione francese, i 25 del Tonchino, i 56 dei boxers o comunisti cinesi, i 24 della Corea. Quanto al paese di origine, questi beati si suddividono così: Cina 52; Francia 44; Italia 30; Tonchino 23; Corea 17; Spagna e Germania 6 ciascuna; Austria o antico impero austro-ungarico (Alto Adige; Boemia) 3; Polonia, Libano, Stati Uniti 1 ciascuno.

Riducendo notevolmente nella liturgia il numero delle feste dei santi obbligatorie per tutta la Chiesa, si è inteso solo evitare un sovraccarico che finiva con offuscare il mistero di Cristo, proposto e rivissuto come centro dell'anno liturgico. Ciò si è cercato di ottenere eliminando alcune festività di minore interesse per la Chiesa universale; assicurando a quelle conservate o introdotte ex novo una maggiore rappresentatività; scegliendo i santi proposti alla venerazione e all'imitazione secondo un criterio di universalità di luogo, di categoria sociale, di età, ecc.; riportandone la festa, secondo l'antica usanza, alla data della loro morte cioè al loro dies natalis alla vita eterna. Con ciò non s'è inteso sminuire la consuetudine della c., che, anzi, alla luce del Concilio vaticano II, ha assunto un nuovo e più profondo significato teologico e pastorale.

La procedura canonica per la beatificazione e per la c. è rimasta sostanzialmente la stessa. Per la beatificazione, però, è stata notevolmente snellita. Col motu proprio Sanctitas clarior (19 marzo 1969; AAS, 1969, pp. 149-153) Paolo VI ha stabilito, infatti, che le investigazioni necessarie sugli scritti, sulla vita e virtù, ed eventualmente sul martirio del servo di Dio, vengano fatte non più in due distinti processi (ordinario e apostolico) ma siano oggetto d'un unico processo introdotto in una diocesi, per decisione dell'ordinario del luogo dopo aver ottenuto il benestare della Santa Sede. Per assicurare in questo processo la presenza di officiali qualificati, è prevista anche la possibilità di erigere tribunali nazionali, provinciali o interprovinciali, istituiti dall'autorità ecclesiastica competente sul rispettivo territorio, e riconosciuti dalla Santa Sede. Gli atti del processo devono essere trasmessi a Roma, per essere esaminati e discussi dalla Sacra Congregazione per le cause dei santi. Questo dicastero può dirsi nuovo esso pure, in quanto sorto - per disposizione della costituzione apostolica di Paolo VI Sacra Rituum Congregatio (8 maggio 1969; AAS, 1969, pp. 297-355) per sostituire in questo settore l'antica Congregazione dei riti.

Al pari delle altre, la nuova congregazione ha statuto e ordinamento proprio. È da notare, in seno ad essa, la crescente importanza e gli utili servizi resi dalla Sezione storica, istituita da Pio XI (6 febbraio 1930) e ora sviluppatasi nell'Officium Historicum Hagiographicum.

Bibl.: G. Löw, Canonizzazione, in Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, III (1949); A. P. Frutaz, La Sezione Storica della Sacra Congregazione dei Riti, Tip. Poliglotta Vaticana, 19642; A. Olivar, Il nuovo Calendario Liturgico, Torino-Leumann 1973; Sacra Congregatio pro causis Sanctorum, Index ac status causarum beatificationis Servorum Dei et canonizationis Beatorum, Roma 1975.

TAG

Maria domenica mazzarello

Concilio vaticano ii

Rivoluzione francese

Bartolomea capitanio

Giustino de jacobis