CANCRO

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

CANCRO (VIII, p. 692)

Raffaele Bastianelli

L'Istituto Regina Elena per lo studio e la cura dei tumori è sorto per volere del Capo del governo (decr. 23 gennaio 1928) allo scopo di studiare e curare i tumori in genere e quelli maligni in specie. Il piano architettonico fu elaborato dall'ing. Filippo Danesi in unione al regio commissario dei regi Istituti fisioterapici ospitalieri, in collaborazione per la parte tecnico-scientifica col prof. F. Pentimalli. La costruzione fu iniziata nell'ottobre 1929 e diretta dall'ing. Negri in unione col regio commissario e sotto la consulenza del professore F. Pentimalli il quale fu sostituito nel marzo 1931 dal professore Raffaele Bastianelli, attuale direttore dell'istituto. Questo fu inaugurato il 21 aprile 1933 alla presenza di S. M. la Regina d'Italia.

L'istituto sorge sul viale Regina Margherita; ricopre un'area di 12.000 mq. e consta di otto fabbricati (v. fig.). L'idea fondamentale di organizzazione dell'istituto fu di creare due sezioni, una biologica e una clinica, tra loro coordinate in modo che ricerche scientifiche, studio dei malati e cure speciali, possano effettuarsi con la collaborazione di tutto il personale, sia a scopo puro di ricerca, sia a scopo di estendere tutti i mezzi scientifici allo studio e alla cura dei malati.

La sezione biologica è situata in un edificio principale che fronteggia il viale Regina Margherita; quella clinica è in edifici retrostanti e separati da ampio spazio con giardino. Nell'edificio principale, che è di tre piani e terrazze, il primo piano è destinato agli ambulatorî i quali sono divisi per uomini e per donne e comprendono non solo gabinetti di visita generale, ma anche speciali, come per esempio malattie degli occhi, della bocca, naso, gola orecchio, malattie nervose, malattie degli organi digerenti, ecc. Inoltre vi è un reparto radiologico a scopo esclusivamente diagnostico. Nel sottosuolo di questo primo piano vi sono tutti i servizî inerenti all'ambulatorio e all'accettazione dei malati: depositi di vestiti, sterilizzazione di questi, spogliatoi, ecc.

Al secondo e terzo piano dell'edificio principale sono situati i laboratorî di biologia, fisica e chimica e sulle terrazze vi sono gli ampî stabularî esterni dove sono collocati gli animali da allevamento in gabbie speciali, animali nuovi in deposito e quelli in esperimento non contagiosi; perciò è diviso in compartimenti con ampie vetrine prospicienti sulle terrazze dalle quali si ha la ventilazione naturale. Mediante motori e canne di aspirazione si può praticare la ventilazione artificiale. Le pareti sono rivestite di materiale isolante e gli ambienti riscaldati da termosifone in modo da avere temperatura costante. Vi è poi uno stabulario interno per topi, ratti, provvisto di armadî, cappe con ventilazione forzata e dispositivo per mantenere una temperatura costante. Per animali infetti e per quelli inoculati di tumori trasmissibili spontaneamente v'è un reparto isolamento. Annesso alla terrazza e nel centro si trova un locale con camere di autopsia e operazioni di animali. Gl'impianti dei diversi laboratorî corrispondono alle tecniche più moderne, in modo che ogni specie di ricerca, sia di immunologia, sia di coltura di tessuti viventi, sia di studî di ricambio dei tessuti e dell'organismo possono essere completamente effettuati.

Indipendentemente dal reparto biologico è quello anatomo-patologico. L'edificio è distaccato dagli altri per la necessità di essere vicino alla sala delle autopsie. Questo reparto ha i laboratorî provvisti di tutto il necessario per studî di questo genere, cellule frigorifere per la conservazione delle salme e un museo.

Poiché l'istituto ha anche lo scopo di provvedere agli accertamenti diagnostici dei tumori da qualunque parte del regno provengano, così l'anatomopatologo è incaricato di questo servizio e vi provvede con mezzi adatti. Negli anni 1934-35-36 sono stati eseguiti 1500 esami.

Con opportune circolari la direzione si è interessata affinché i medici mandino liberamente campioni da esaminare. L'istituto non esige per questo nessun compenso, salvo quando si tratti di persona che i medici dichiarino in condizioni tali da poterlo corrispondere.

La sezione clinica è situata dietro l'edificio principale; vi si accede sia a livello del piano seminterrato (passaggio coperto), sia dal primo piano con passaggio a ponte. Il seminterrato è destinato a cure fisiche e alle indagini radiologiche a scopo clinico.

Il primo e secondo piano sono riservati ai malati ricoverati nell'istituto; non si accettano, salvo eccezione, malati incurabili, ma solo quelli che possono per le condizioni della loro infermità essere oggetto di studio e di cura. Dei due piani, il primo è destinato agli uomini, il secondo alle donne. Ognuno ha tre reparti, dei quali due servono per le cure chirurgiche, uno per le cure fisiche.

All'ultimo piano è il reparto operatorio, costruito e attrezzato secondo i più moderni requisiti della tecnica chirurgica. Annessi sono: 1. un laboratorio clinico che serve a esami chimico-microscopici d'ordine corrente e per la diagnosi immediata di tessuti prelevati durante un'operazione, affinché il chirurgo possa prendere subito la necessaria decisione; 2. una camera radiologica e tavoli speciali per diagnosi radiologiche necessarie prima, durante o dopo le operazioni evitando il trasporto dei malati al reparto radiologico centrale.

Menzione speciale merita l'organizzazione della radiumterapia effettuata dal prof. L. Cappelli. La cassaforte contenente il radium è montata su un ascensore disposto entro un pozzo costruito con speciali criterî. La cassaforte, che di solito si trova in uno spazio sotterraneo, può essere fatta risalire ai varî piani quando sia necessario prelevare il materiale radioattivo. Un'ingegnosa disposizione dei cassettini contenenti il radium garantisce una esposizione minima del personale alle pericolose radiazioni di questo.

V'è inoltre il reparto fotografico attrezzato per eseguire la documentazione macroscopica e microscopica del materiale scientifico dell'istituto.

L'Istituto Regina Elena e l'Ospedale di S Maria e S. Gallicano sono uniti sotto il nome di "Regi Istituti fisioterapici ospitalieri". Il R. commissario, dott. Alessandro Messea li dirige fin dall'anno 1930 e a lui si devono le direttive rispettivamente della costruzione e dell'organizzazione di ambedue. Nell'istituto v'è un'ampia sala per conferenze, capace di 500 posti circa. In essa vennero tenuti congressi della Lega italiana per la lotta contro il cancro, corsi di lezioni, conferenze sui tumori. Così organizzato, l'istituto è in grado non solo di curare malati di tumori con i migliori criterî e mezzi, di eseguire ricerche di clinica e di scienza pura e applicata, ma anche di contribuire alla cultura dei medici d'Italia.

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