Campobasso

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Comune del Molise (56,1 km2 con 48.337 ab. nel 2020), capoluogo di provincia e di regione. È situato a 701 m s.l.m. sul pendio meridionale di un colle che si eleva fra i bacini dei fiumi Biferno e Fortore. Il nucleo storico occupa la sezione NO dell’agglomerato urbano, che si è espanso prevalentemente nelle direzioni E e S, con moderni quartieri residenziali dalle vie ampie e regolari, creando un singolare dualismo rispetto alla struttura topografica e altimetrica della città vecchia. La crescita demografica, fra gli anni 1980 e la prima metà degli anni 1990, si deve alle funzioni terziarie, legate sia al ruolo amministrativo regionale sia ad altre iniziative di sviluppo (università). Alle tradizionali attività artigianali (lavorazione dell’acciaio), si sono affiancati piccoli impianti manifatturieri per la produzione di beni di consumo (alimentari, abbigliamento) e materiali da costruzione.

La città è di origine incerta; nella località fu eretto in età longobarda un castello, che nell’11° sec. era possesso di Ugone conte del Molise e nel 1326 passò a Riccardo di Monforte. Contesa fra i Gonzaga, i De Marinis e i Carafa, solo nel 1728 fu dichiarata città demaniale. Nel 1732 i suoi abitanti abbatterono le antiche mura ed edificarono intorno al castello longobardo la nuova città, Campus bassus, in contrapposizione al centro della vecchia città, denominata Campus de Prata.

Campobasso Provincia di C. (2925 km2 con 217.362 ab. nel 2020). È divisa in 84 comuni; comprende il Molise orientale, con il bacino medio e inferiore del fiume Biferno e parte di quelli del Trigno e del Fortore, fino al litorale adriatico. Pur favorita dall’affacciarsi al mare, rimane fra le più deboli dell’Italia peninsulare per struttura demografica ed economica. L’abbandono delle zone rurali interne, dalla morfologia collinare e dalla natura geolitologica non certo ottimale e già in declino demografico sin dal secondo dopoguerra, prosegue verso i principali centri urbani (il capoluogo e Termoli), le aree litoranee e verso alcuni comuni (Bojano e Larino). L’apparato economico-produttivo è concentrato fra C. e Termoli: in espansione, sotto gli aspetti produttivo e occupazionale, soprattutto i comparti di produzione dei beni di largo consumo e della meccanica (impianti FIAT di Termoli). L’agricoltura è invece poco evoluta, con prevalenza della cerealicoltura estensiva. Relativamente alla produzione di reddito, i pur positivi dati di incremento registrati negli anni 1990 (C. è passata dal 75° al 70° posto nella graduatoria del PIL pro capite delle province italiane) non hanno generato analoghi effetti di carattere strutturale. Grazie al miglioramento delle infrastrutture viarie (superstrada fra Termoli, C. e Bojano), il capoluogo si è progressivamente integrato con gli altri due poli della rete urbana molisana (Isernia e Termoli).

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