CALCIO - Sudafrica

Enciclopedia dello Sport (2002)

calcio - Sudafrica

Filippo Maria Ricci

FEDERAZIONE

Denominazione ufficiale: South Africa Football Association

Anno di fondazione: 1892

Anno di affiliazione FIFA: 1992

NAZIONALE

Colori: nero-oro-verde-bianco

Prima partita: Sydney, 10 maggio 1947, Australia-Sudafrica, 1-2

Albo d'oro: 1 Coppa d'Africa (1996)

Albo d'oro della nazionale giovanile: nessun titolo vinto

Giocatori con il maggior numero di presenze: John Mosheu (66), Helman Mkhalele (66)

Giocatore con il maggior numero di gol: Shaun Bartlett (23)

MOVIMENTO CALCISTICO

Formula del Campionato: Campionato professionistico a 18 squadre, girone unico con 2 retrocessioni

Club: 300 società, 2000 squadre

Giocatori tesserati: 40.000 uomini, 4000 donne

Arbitri: 700 uomini

Stadi principali: FNB Stadium, Johannesburg (90.000 spettatori); Ellis Park, Johannesburg (64.000); Odi Stadium, Pretoria (60.000)

Primo club fondato: Pietermaritzburg County, 1879

Vittorie internazionali dei club: 1 Champions League Africa (Orlando Pirates: 1995), 1 Supercoppa Africana (Orlando Pirates: 1995), 1 Coppa delle Coppe d'Africa (Kaizer Chiefs: 2001)

Campionati nazionali vinti dai club (NSL): 3 Mamelodi Sundowns (include Mamelodi United), Kaizer Chiefs; 1 Bush Bucks, Rangers, Jomo Cosmos, Orlando Pirates, Cape Town Spurs, Manning Rangers

La nascita del calcio in Sudafrica coincide con la nascita del calcio nell'intero continente, ma la sua crescita è stata spezzata dal regime di apartheid. La segregazione razziale che ha afflitto il paese per oltre un secolo non ha risparmiato questo sport, con il Sudafrica bandito dal resto del mondo calcistico dal 1957 al 1992.

A portare il calcio in Sudafrica sono naturalmente gli inglesi. La prima, storica, data ufficiale è il 1879, quando viene fondato il Pietermaritzburg County, il primo club non solo del paese, ma di tutta l'Africa. Nel 1882 nella provincia britannica del Natal nasce la prima Federazione, il secondo organismo calcistico creato dagli inglesi fuori dalla Gran Bretagna dopo la Federazione del New South Wales, in Australia. L'altra provincia controllata dagli inglesi, quella del Capo, dà vita alla propria Football Association dieci anni più tardi. Nel frattempo anche le due province olandesi, il Transvaal e l'Orange Free State, si sono organizzate. Nel 1892 viene quindi disputata la prima edizione della Currie Cup, un trofeo a cui partecipano le squadre delle quattro province e che rappresenta la prima competizione nazionale nel paese e nell'intero continente.

Dopo un inizio tanto brillante e spedito, il calcio sudafricano comincia a perdere colpi. Fino al 1959, anno di fondazione della National Professional Football League (NPFL), la prima lega a carattere nazionale, e dell'organizzazione del primo Campionato e della prima Coppa, nel paese prosperano piccole realtà locali, con tornei che al massimo possono essere definiti regionali. Inizialmente la stessa NPFL ha ben poco di nazionale, perché al suo interno sono presenti soltanto club di Pretoria e di Johannesburg. Nel 1952 il Sudafrica ottiene l'affiliazione alla FIFA e nel 1957 i rappresentanti sudafricani, insieme con quelli di Egitto, Etiopia e Sudan, danno vita alla CAF, la Confederazione continentale.

Ma l'armonia dura poco. Nel febbraio del 1957, in Sudan, si disputa la prima Coppa d'Africa e il Sudafrica deve sfidare l'Etiopia. I dirigenti sudafricani pretendono di scendere in campo con una formazione composta esclusivamente da giocatori bianchi e vengono espulsi dalla competizione. Nel 1964 arriva la sospensione da parte della FIFA, a sancire un isolamento calcistico che durerà fino alla liberazione di Nelson Mandela e alla fine dell'apartheid nel 1991. Il Sudafrica è riammesso nelle organizzazioni internazionali nel 1992, anno in cui si disputa il primo storico incontro che vede schierata la nazionale sudafricana, i Bafana Bafana (il nome significa "ragazzi" in lingua zulu), contro il Camerun, a Durban.

Bandito a livello internazionale, negli anni dell'apartheid il calcio in Sudafrica continua il proprio cammino a livello di club. La NPFL è di fatto una lega riservata esclusivamente ai bianchi e questo non ne favorisce certamente la popolarità. Quando, nel 1972, i neri si organizzano e fondano la propria National Professional Soccer League (NPSL), la vecchia lega subisce un duro colpo. Il successo della NPSL è tale che la NFL (nuovo nome della NPFL) accetta, nel 1978, di creare una nuova Federazione unitaria, che prende il nome di National Soccer League (NSL). Il calcio diviene così, in tempi in cui l'apartheid è fortissimo, una delle poche, se non l'unica, realtà di integrazione razziale nell'intero paese, con i bianchi che sfidano i divieti governativi mischiandosi ai neri sui campi di gioco.

A partire dal 1992, dopo alcune difficoltà iniziali, i grandi mezzi strutturali del paese fanno sì che il Sudafrica diventi una delle maggiori potenze del calcio continentale. La nazionale vince la Coppa d'Africa organizzata in casa nel 1996, perde in finale nel 1998 e chiude al terzo posto nel 2000, anno in cui il Sudafrica partecipa anche alle Olimpiadi. Nel 1998 arrivano i primi Mondiali, seguiti da quelli del 2002. I calciatori sudafricani cominciano ad andare a giocare all'estero, a distanza di oltre vent'anni dai primi pionieristici trasferimenti di giocatori nella NASL degli Stati Uniti, e il Campionato nazionale diventa in breve tempo il più organizzato a livello continentale. La Premier Soccer League attrae calciatori stranieri da tutta l'Africa e anche dall'Europa. I club sudafricani continuano tuttavia a faticare nelle competizioni continentali. Le vittorie degli Orlando Pirates nella Coppa dei Campioni e nella Supercoppa del 1995 e quella dei Kaizer Chiefs nella Coppa delle Coppe del 2001 restano le uniche ottenute sinora dai club sudafricani.

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