CALCIO - Iugoslavia

Enciclopedia dello Sport (2002)

calcio - Iugoslavia

Enzo D'Orsi

FEDERAZIONE

Denominazione ufficiale: Fudbalski Savez Jugoslavije

Anno di fondazione: 1919

Anno di affiliazione FIFA: 1921

NAZIONALE

Colori: blu-bianco-rosso

Prima partita: 28 agosto 1920, Giochi Olimpici, IugoslaviaCecoslovacchia, 0-7

Albo d'oro: 1 Olimpiade (1960)

Albo d'oro della nazionale giovanile: 1 Campionato d'Europa under 21 (1978), 1 Campionato del Mondo under 20 (1987)

Giocatore con il maggior numero di presenze: Dragan Dzajic (85)

Giocatore con il maggior numero di gol: Stjepan Bobek (38)

MOVIMENTO CALCISTICO

Formula del Campionato: 18 squadre, girone unico

Primo club fondato: OFK Kikinda, 1909

Club: 2821 società, 7527 squadre

Giocatori tesserati: 250.800 uomini, 450 donne

Arbitri: 8000 uomini, 30 donne

Stadi principali: Stella Rossa, Belgrado (52.000 spettatori); Partizan, Belgrado (31.000)

Vittorie internazionali dei club: 1 Coppa dei Campioni (Stella Rossa: 1991), 1 Coppa Intercontinentale (Stella Rossa: 1991)

Campionati nazionali vinti dai club: 21 Crvena Zvezda (Stella Rossa) Belgrado; 16 Partizan Belgrado; 9 Hajduk Spalato; 5 BSK Belgrado, Gradjanski Zagreb; 4 Dinamo Zagabria; 2 Concordia Zagabria, Jugoslavija Belgrado, FK Sarajevo, Vojvodina Novi Sad; 1 FK Obilic, HASK Zagabria, Zeljeznicar Sarajevo

Coppe nazionali vinte dai club: 18 Crvena Zvezda Belgrado; 9 Hajduk Spalato; 8 Partizan Belgrado; 7 Dinamo Zagabria; 4 OFK Belgrado; 2 NK Rijeka, Vélez Mostar; 1 Borac Banja Luka, Vardar Skopje

Giocatore con il maggior numero di presenze: Dusko Vlaisavljevic (490)

Giocatore con il maggior numero di gol: Slobodan Santrac (218)

Fondata nel 1919, la Iugoslavia può vantarsi di aver preso parte ai primi Mondiali del 1930 dove, superato brillantemente il Brasile nel girone eliminatorio, si arrese (6-1) nelle semifinali all'Uruguay, squadra ospitante e campione. In totale ha partecipato alle fasi finali dei Mondiali sette volte. Dopo il terzo posto del 1930, il miglior piazzamento è stato il quarto posto ottenuto in Cile nel 1962. In quell'occasione giunse fino in semifinale dopo una vittoria sulla Germania Ovest (1-0), interpretata come una rivincita dopo l'eliminazione imposta dai tedeschi nell'edizione precedente; fu poi sconfitta dalla Cecoslovacchia (3-1) e poi, nella finale di consolazione, dal Cile (1-0). L'ultima apparizione risale a Francia 1998, dove venne estromessa negli ottavi di finale dall'Olanda (2-1) dopo aver dominato, insieme alla Germania, il gruppo F. È stata esclusa dalla fase finale dei Mondiali del 2002: la qualificazione diretta nel girone è spettata alla Russia e la Iugoslavia, arrivata terza dietro la Slovenia, ha perso anche la possibilità dello spareggio. Negli Europei, spiccano i due secondi posti conquistati nel 1960 e nel 1968: a Parigi si arrese all'URSS (decisivo Ponedelnik nei supplementari), a Roma nella ripetizione della finale dopo il primo pareggio cedette all'Italia (0-2 con gol di Riva e Anastasi). Nell'edizione del 2000, in Belgio e Olanda, la squadra, affidata a Vujadin Boskov, ha superato il primo turno, ma è stata pesantemente sconfitta (6-1) dall'Olanda nei quarti di finale. Rimane la consolazione del primato tra i realizzatori raggiunto da Milosevic, insieme con l'olandese Kluivert. L'unico trofeo della nazionale, escludendo le manifestazioni giovanili che hanno visto la Iugoslavia trionfare a livello mondiale (under 20) ed europeo (under 21 e under 18), è legato all'Olimpiade del 1960 a Roma: premiata dal sorteggio dopo il pareggio con l'Italia nelle semifinali, superò in finale la Danimarca 3-1 con reti di Galic, Matus e Kostic. Tra i club, dominano la scena Stella Rossa e Partizan Belgrado.

Sulla storia del calcio iugoslavo ha influito in maniera decisiva la guerra innescata dalle tensioni nazionalistiche tra diversi gruppi etnici dopo la caduta, nel 1989, del regime comunista. Alla vigilia dei Campionati Europei del 1992, in seguito all'embargo contro Serbia e Montenegro deciso dal Consiglio di sicurezza dell'ONU, la FIFA estromise la nazionale (sostituita dalla Danimarca, futura vincitrice) e i singoli club furono banditi dalle Coppe. Tale isolamento ha avuto termine dopo circa due anni e mezzo, in seguito all'alleggerimento provvisorio delle sanzioni ONU nei confronti di Belgrado. Il primo incontro internazionale a livello di club è stata un'amichevole tra Stella Rossa e Olympiakos Pireo (4-1), mentre la nazionale, affidata a Santrac e Kosanovic, ha inaugurato la nuova era con una tournée in Brasile e Argentina. La nuova Federazione, che conserva il vecchio nome di Iugoslavia, è composta dalle Repubbliche di Serbia e Montenegro. Croazia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia si sono separate costituendo le rispettive Federazioni.

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